La NASA vuole andare su Marte in quattro mesi

L'amministratore della NASA Charlie Bolden ha detto che intende dimezzare la durata delle missioni spaziali verso Marte.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

L'amministratore della NASA Charlie Bolden ha dichiarato che vuole dimezzare i tempi di percorrenza dei viaggi verso Marte. "Al momento sarebbe una missione da otto mesi, vorremmo dimezzarli" ha dichiarato Bolden alla stampa dopo una riunione con i dipendenti dell'azienda aerospaziale Aerojet Rocketdyne.

nuclear thermal rocket

Inviare astronauti su Marte richiederà tutte le competenze sui viaggi spaziali che la NASA riuscirà a raccogliere, comprese tecnologie di propulsione avanzate come i motori elettrici a energia solare e forse anche i razzi a propulsione nucleare. Nulla insomma viene scartato a priori, pur di trovare una tecnologia capace di accorciare il più possibile i tempi di percorrenza.

Il motivo è semplice: un viaggio più breve limiterebbe l'esposizione alle radiazioni per gli astronauti in viaggio verso Marte, oltre a ridurre la quantità di acqua, cibo e altri "materiali di consumo" che sarebbero necessari per un viaggio di otto mesi.

Il motivo della visita di Bolden alla Aerojet Rocketdyne era discutere con i dirigenti dei Solar-Electric Propulsion systems (SEP) a cui sta lavorando l'azienda. "Stiamo cercando di raggiungere livelli di potenza più elevati" ha dichiarato Seymour nella conferenza stampa seguita all'incontro, riferendosi ai 5 kilowatt (kW) dei motori che Aerojet Rocketdyne sta attualmente costruendo per la NASA. "Quindici chilowatt sarà il passo successivo, poi, nel lungo periodo, si parla di soluzioni da 50 a 100 kW".

Leggi anche: I motori ionici ci porteranno sugli asteroidi e su Marte

Bolden ha spiegato che "Aerojet Rocketdyne ha collaborato con diverse aziende in tutto il Paese per capire come ottenere maggiore densità di energia da una cella solare. Più energia riusciamo a ottenere, più possiamo costruire motori più grandi e potenti".

"Il vantaggio di utilizzare questo tipo di propulsione è che può volare quasi per sempre, al contrario dei sistemi a propulsione chimica" che al momento alimentano la maggior parte di veicoli spaziali della NASA.

Si parla da tempo delle unità SEP, sia per le missioni su Marte sia per i progetti di cattura degli asteroidi. Bolden è fermamente deciso a far decollare questa tecnologia, in tutti i sensi. "Voglio cambiare i sistemi di propulsione per le missioni spaziali […] Voglio che l'industria si concentri su come le persone possano muoversi molto velocemente. Reputo che possiamo fare molto meglio di quanto stiamo facendo oggi". Stavolta si fa sul serio.