La pipì sarà il carburante dei robot del futuro

Un gruppo di ricercatori inglesi ha messo a punto un dispositivo in grado di trasformare l'urina umana in energia per alimentare i robot.

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a cura di Elena Re Garbagnati

I robot sono una gran bella invenzione, ma consumano un sacco di corrente. A meno che non si usi l'urina per alimentarli. L'idea è venuta a un gruppo di ricercatori inglesi dell'Università di Bristol e del Bristol Robotics Laboratory (BRL), che ha creato un dispositivo per pompare la pipì in una cella a combustibile microbica in grado di alimentare i robot.

"In futuro i robot potrebbero essere usati nelle città per il telerilevamento", per monitorare l'inquinamento, la temperatura, il livello di umidità, la qualità delle acque di scarico ha spiegato Peter Walters, a capo della ricerca che è stata pubblicata anche sulla rivista scientifica Bioinspiration and Biomimetics.

Un cuore ecologico per i robot

Per alimentarli si potrebbero spendere un sacco di soldi in energia elettrica, oppure "ricaricarli utilizzando l'urina prelevata dagli orinatoi  dei gabinetti pubblici" spiega l'autore. "Negli ambienti rurali, invece, ci si potrebbe affidare alle aziende agricole per la raccolta dei rifiuti liquidi reflui".

Walters e i suoi colleghi dell'Università di Bristol hanno fabbricato negli ultimi 10 anni quattro generazioni di robot autosufficienti soprannominati EcoBots, ciascuna alimentata con energia elettrica generata da celle a combustibile microbiche alimentate con vari tipi di rifiuti organici. Adesso stanno lavorando a una pompa modellata sul cuore umano, in grado di trasformare l'urina umana in un alimentatore per le future generazioni di EcoBot.

Wall-e

Il progetto è ancora all'inizio. Infatti la pompa per ora non produce più energia elettrica di quanta ne consumi. La prima accensione avviene mediante un apporto minimo di corrente e convoglia l'urina verso una batteria composta da 24 celle a combustibile microbiche, che sono in grado di generare elettricità sufficiente per caricare un condensatore. L'energia immagazzinata nel condensatore viene poi sfruttata per avviare il successivo ciclo di pompaggio del cuore artificiale.

I ricercatori devono ora cercare di migliorare l'efficienza del loro sistema in modo da poterlo usare per alimentare i robot. A quel punto, se incontrerete un robot in un bagno pubblico non spaventatevi, starà solo ricaricando le batterie.