La pirateria guadagna milioni con la pubblicità?

Trustworthy Accountability Group stima che i 672 siti pirata più gettonati negli Stati Uniti raccolgano circa 111 milioni di dollari all'anno in pubblicità.

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a cura di Dario D'Elia

I siti pirata non lavorano per la gloria e neanche per ripagarsi umilmente le spese. Chi vuol crederlo è libero di farlo, ma l'ultimo rapporto commissionato dalla Trustworthy Accountability Group conferma che (solo) negli Stati Uniti il volume di affari generato dalle campagne sui siti illegali raggiunge ogni anno più di 100 milioni di dollari.

"Measuring Digital Advertising Revenue to Infringing Sites" spiega che i 672 siti pirata di maggiore successo nel 2016 hanno raccolto ben 111 milioni di dollari. La media matematica indicherebbe circa 165mila dollari.

E se l'industria pubblicitaria non avesse adottato un sistema di auto-regolamentazione la cifra sarebbe doppia. In questo caso la previsione è un po' troppo ardita poiché non è detto che vi siano così tanti inserzionisti disposti a legare la propria immagine a questi servizi.

reddito

Reddito USA stimato

Ovviamente ogni dato andrebbe colto cum grano salis poiché TAG coordina un programma anti-pirateria legato al settore della pubblicità. Ma nell'ambiente comunque è considerata una realtà affidabile.

Un ulteriore dato importante è che l'83% dei ricavi pubblicitari si deve a inserzionisti non-premium, insomma servizi e marchi di secondo piano.  

Torrentfreak spiega che anche le stime dei cosiddetti CPM (costo per 1000 visualizzazioni) appaiono un po' ottimistiche. 2,50 dollari per campagne non premium sono lontani dai classico singolo dollaro dei paesi di riferimento. Digital Citizens Alliance (DCA) ha stimato per la pirateria un CPM medio di 0,30 dollari. TAG sostiene che campagne premium raggiungano i 5 dollari per 1000 visualizzazioni ma forse è una valutazione troppo alta.

Insomma, i 111 milioni di dollari forse sono un po' "gonfiati" ma anche se si trattasse di un cifra del 40% inferiore confermerebbe che si tratta di un business strutturato. Non un'opera pia.


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