La pirateria musicale italiana è imbarazzante

Secondo la Federazione contro la Pirateria musicale il fenomeno illegale rappresenta il 26% del mercato

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a cura di Dario D'Elia

La Federazione contro la Pirateria musicale (FPM) è preoccupata per la situazione italiana. "In Italia la pirateria musicale rappresenta il 26% del mercato e genera perdite all'industria legittima per centinaia di milioni di euro", dichiara l'associazione della FIMI (Federazione dell'Industria Musicale Italiana) che si occupa di monitorare il mercato.

Secondo le statistiche di FPM l'anno scorso sono stati sequestrati più di due milioni di supporti musicali masterizzati (CD e DVD) e 1.700 masterizzatori. 380 persone sono state arrestate. All'inizio del 2007, invece, il numero di supporti illegali rinvenuti ha superato quota 1,2 milioni mentre i masterizzatori sono stati 1.651 - gli arresti 190.

Per quanto riguarda il file-sharing illegale, sempre secondo FPM, le perdite conseguenti sono state stimate in 70 milioni di euro. "Fino ad oggi sono stati oltre 170 i soggetti denunciati per aver condiviso file abusivamente su Internet. In Italia la legge sul diritto d'autore punisce la vendita illegale di musica abusivamente duplicata con pene detentive che arrivano fino a 4 anni e con multe anche milionarie. Lo scambio illegale di musica tramite reti informatiche è, secondo la vigente normativa, reato sanzionabile con una multa di 2.000 euro e con una sanzione amministrativa accessoria di 103 euro per ogni file musicale abusivamente condiviso. Scaricare musica senza condividerla è invece punito con la sanzione amministrativa di 154 euro", conclude l'associazione.