La Polizia congela le attività di spionaggio informatico: addio Hacking Team

Il Capo della Polizia in audizione al COPASIR ha spiegato le difficoltà provocate dal caso Hacking Team.

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a cura di Dario D'Elia

La diffusione dei codici sorgenti del software spia "Rcs-Galileo" di Hacking Team ha costretto la Polizia a congelare ogni attività di spionaggio informatico. Indagini su terrorismo, mafia e pedopornografia potrebbero pagarne le conseguenze più dirette. Ieri il Capo della Polizia Alessandro Pansa, insieme al capo della Postale Roberto Di Legami, ha ammesso davanti al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica il grave momento di difficoltà.

galileo

"Ci sono stati dei rallentamenti in molte indagini, soprattutto in quelle per terrorismo internazionale per cui si faceva un utilizzo molto diffuso di Rcs", ha dichiarato Pansa". La settimana scorsa, vista la situazione, gli inquirenti sono stati costretti ad accelerare i tempi e arrestare i due estremisti islamici sotto monitoraggio da tempo nel bresciano.

A questo punto è prioritario correre ai ripari, e in fretta. Rcs-Galileo veniva impiegato anche dai Carabinieri, la Guardia di Finanza e l'AISE - Agenzia Informazioni Sicurezza Esterna. Bisogna trovare uno strumento sostitutivo ma non sarà facile poiché si tratta di un settore di eccellenza dove le alternative non sono molte e comunque si concentrano tutte all'estero. E anche per i tempi sarà complicato perché prima di siglare accordi il Viminale dovrà effettuare verifiche approfondite per rilasciare il Nulla Osta Sicurezza.

hacking team

Resta il fatto è qualche passo falso nella gestione del contratto è stato compiuto. "L'ultima volta che abbiamo fatto i controlli su Hacking Team è stato nel 2011, in sede di rinnovo del contratto", ha dichiarato Pansa. Come a dire che nessuno si è preoccupato di valutare gli effetti collaterali del caos societario che dal 2012 al 2014 ha afflitto l'azienda: dipendenti in uscita con codice sorgente in valigia, battaglie legali interne, relazioni dubbie con regimi dittatoriali, etc.

Per altro la Procura di Milano sta ancora indagando sull'attacco informatico del 6 luglio che ha portato alla diffusione online di documenti riservati, mail, manuali e codice sorgente di Rcs. Nel registro degli indagati ci sono solo gli ex dipendenti che hanno fondato un'altra società a Malta. 

L'unica buona notizia è che secondo la Polizia né gli indagati hanno scoperto di essere spiati, né il codice sorgente è stato impiegato per accedere ai database degli specialisti della Postale. "I dati venivano incamerati su computer diversi da quelli utilizzati per intercettare", ha assicurato Pansa.

La prossima settimana saranno chiamati a riferire al Copasir anche il generale Manenti dell'Aise, il comandante generale dei Carabinieri Del Sette e quello della Finanza Capolupo. Per ultimo il Ministro della Giustizia, che dovrà svelare il numero delle procure che hanno autorizzato l'uso del software-spia e i risultati ottenuti.