La prima Nazione vittima e altri bersagli

Gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) sono nati negli anni novanta, ma solo nel 2003 sono diventati una minaccia molto seria per gli apparati informatici di tutto il mondo. Adesso impazzano sul Web e sono l'arma preferita dagli hacktivisti.

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a cura di Tom's Hardware

La prima Nazione vittima e altri bersagli

La prima nazione a fare le spese di un massiccio attacco DDos è l'Estonia, che nell’Aprile 2007 viene "isolata" da internet dopo le tensioni con la Russia, principale sospettato di questo atto piratesco. Il 2008 lancia alla ribalta il più famoso gruppo di hacktivisti: Anonymous sferra un attacco a Scientology dopo un’intervista video a Tom Cruise.

Nel 2010 gli attacchi DDoS arrivano a 100 Gbps, un incremento del flusso dei dati negli ultimi 5 anni pari al 100%. A fine 2010, i sostenitori di Wikileaks iniziano una vera e propria compagna di attacchi verso diversi siti molto importanti. Tra le vittime anche PayPal e altri siti finanziari che non avevano accettato le transazioni di pagamento per sostenerne la causa.

C'è stato un momento in cui questo pulsante se l'è vista brutta. La sua colpa è stata quella di aver tagliato la collaborazione con un sito che scottava parecchio (Wikileaks), ma gli unici ad aver avuto davvero delle seccature per questo attacco sono stati gli utenti che volevano comprare qualcosa (e i responsabili IT di Paypal).

Ad aprile 2012 i bersagli preferiti diventano i governi: Anonymous mette sotto scacco i siti del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, della CIA e del Dipartimento degli Interni Britannico. A settembre dello scorso anno, l'obiettivo principe degli hacktivisti tornano ad essere le società di servizi finanziari.