La pubblicità online non basta al New York Times

Il New York Times sta pensando di ritornare ad un sistema basato sui pagamenti dei contenuti online

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a cura di Dario D'Elia

Il New York Times ha le farfalle nello stomaco. I soli introiti pubblicitari online non bastano per far andare avanti la baracca. Bill Keller, executive editor della storica testata, ha confermato durante una sessione di chat con i lettori che potrebbero ritornare i contenuti a pagamento – in barba alla scelta che nel 2007 rese la piattaforma online completamente gratuita.

Insomma, in questo momento di crisi l'unico modo per andare avanti sembrerebbe essere quello di fare un piccolo passo indietro. Tre al momento le strade percorribili: abbonamento per disporre di un accesso completo, micro-pagamenti per ogni singolo contenuto o pagamenti per chi accede tramite dispositivi portatili.

Secondo Keller la completa gratuità non è ancora sostenibile. Il successo del servizio Times Reader Service, che consente di accedere a pagamento ad una versione digitale ad alta risoluzione del quotidiano, dimostra però che vi è ancora un gran numero di utenti piuttosto esigente. Ecco, forse la nuova frontiera è rappresentata proprio da una segmentazione dei servizi di fruizione decisamente più articolata.