La raccolta rifiuti elettronici in Italia è un disastro

Il rapporto Ecodom sui RAEE conferma che siamo a 4 kg per abitante l'anno, contro gli oltre 10 kg previsti dalla UE. Si stima che i centri di raccolta e i distributori intercettino complessivamente 11,2 kg per abitante, e che solo il 38,3% di questi (pari a 4,29 kg per abitante) venga consegnato ai sistemi collettivi.

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a cura di Dario D'Elia

La raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici in Italia è in gravissimo ritardo: la situazione è peggiore di quanto si pensasse. Secondo una ricerca presentata da Ecodom, Consorzio italiano di recupero e riciclaggio degli elettrodomestici, il RAEE per abitante è di soli 4 kg all'anno, indicativamente pari al 25% dell'immesso sul mercato. Davvero poco se si considera che l'ultima direttiva europea impone obiettivi di raccolta progressivamente crescenti, "fino ad arrivare all’inizio del 2019 al 65% della quantità media di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE) immesse sul mercato nei tre anni precedenti oppure all’85% dei RAEE generati in ciascun anno".

In pratica vi sono due modalità di calcolo non equivalenti. La prima fa riferimento alle quantità immesse sul mercato, quindi se nei tre anni precedenti è giunto un 1 milione di AEE ci si aspetta una raccolta per il quarto anno di 650mila tonnellate. La seconda è più oggettiva (85% dei RAEE che ogni anno si generano in Italia) ma la sua applicazione è decisamente complicata. Il motivo è semplice: la maggioranza dei Sistemi Collettivi istituiti dai Produttori di AEE asporta solo i componenti e i materiali che hanno un valore e si disinteressa del rimanente materiale.

RAEE

United Nations University e Centro Accademico di Ricerca dell'Onu, in collaborazione con Ipsos e Politecnico di Milano, hanno scoperto che "nel 2011 in Italia è stata immessa nel mercato una quantità di apparecchiature elettriche ed elettroniche pari a 18,3 kg per abitante". Parallelamente gli italiani ogni anno producono circa 16,3 kg di questo tipo di rifiuti. "Ma è stato stimato che i centri di raccolta e i distributori intercettino complessivamente 11,2 kg per abitante, e solo il 38,3% di questi (pari a 4,29 kg per abitante) è stato consegnato ai sistemi collettivi. Esiste quindi una significativa quantità di Raee generati che sfugge al Sistema Raee", sottolinea il rapporto Edocom.

A questo punto sarà fondamentale per i legislatori recepire nel modo più corretto la Direttiva Europea sui Raee e scegliere il metodo di calcolo più corretto. In sintesi: l'85% dei Raee generati oppure il 65% della media di apparecchiature immesse sul mercato nei tre anni precedenti. Per raggiungere i 12/13,8 kg per abitante richiesti dalla UE probabilmente sarà fondamentale intercettare quel flussi di rifiuti che oggi vengono dispersi.

Tra i grandi elettrodomestici, quelli che con maggiore frequenza sono presenti nelle case degli italiani sono la lavatrice/lavasciuga (95%), il frigorifero con congelatore (84%), le cappe aspiranti (77%) e i forni da incasso (64%). Tra gli elettrodomestici per la casa/hobbistica, i più presenti sono i ferri da stiro (97%) e gli aspirapolveri (87%), seguiti da trapani (67%) e frullatori (66%). C’è invece il mouse in testa alla classifica degli apparecchi elettronici: ce n’è almeno uno nel 72% delle famiglie, davanti alle stampanti (63%), alle tastiere (59%) e ai laptop (57%). Infine, nella categoria audio video/Hi-fi/giochi, spiccano le TV a schermo piatto (75%) e le macchine fotografiche digitali (73%), mentre sono più indietro i lettori MP3 portatili (49%) e le console per videogame (40%). Tra le altre categorie, senza sorprese è il dato sui cellulari, posseduti da ben il 97% delle famiglie intervistate.

"A livello globale, quasi il 13% delle apparecchiature possedute da ciascuna famiglia non è utilizzato: è una vera miniera di materie prime, che invece di essere riciclate (cioè reinserite nei cicli produttivi) sono inutilmente nelle cantine, nei ripostigli, nei cassetti delle nostre case", ricorda il documento.

"La ricerca ha evidenziato che anche nel caso dei RAEE la raccolta differenziata nel nostro Paese deve ancora fare molti passi avanti", ha dichiarato Giorgio Arienti, Direttore Generale di Ecodom. "Perché ciò avvenga, sarà fondamentale in futuro una più stretta collaborazione fra tutti i soggetti coinvolti in questa fase operativa: gli Enti Locali, cui spetta il compito di realizzare nuove isole ecologiche e implementare nuove modalità di raccolta domiciliare; i Distributori, che devono informare gli acquirenti della possibilità di ritiro gratuito del loro elettrodomestico quando ne acquistano uno nuovo; noi cittadini, che dobbiamo attuare forme corrette di dismissione dei RAEE".