La Rai pronta a mollare Sky, ma solo con Mediaset

La televisione pubblica sarebbe pronta a lasciare la piattaforma satellitare di Rupert Murdoch, perché giudica troppo bassa l'offerta fatta.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La RAI potrebbe lasciare il boquet SKY e puntare tutto sulla seconda piattaforma satellitare, "TivuSat", in consorzio con Mediaset (peraltro già annunciata). Se ne parlerà oggi in una riunione del consiglio di amministrazione, che, anche se non sarà decisiva, dovrebbe indicare chiaramente la direzione che prenderà la TV pubblica.

Ad oggi la Rai raccoglie il 13% dei propri ascolti dai decoder Sky: potrebbe non sembrare molto, ciò nonostante sembrerebbe che scendere dalla piattaforma di Murdoch costerebbe a Viale Mazzini circa 100 milioni di euro, all'anno.

Il CdA, e il direttore generale Mauro Masi, sono tra i soggetti che hanno sollevato la questione: Sky offre troppo poco, per il rinnovo del contratto, in scadenza il prossimo luglio. Murdoch ha offerto, per i prossimi 7 anni, 50 milioni all'anno più altri 75 milioni per i prodotti Rai Cinema, e vuole una risposta entro li prossimo 21 di maggio.

Per Galimberti, presidente RAI, l'offerta "non è equa", mentre per Gentiloni (PD) si sta giocando con il fuoco, e senza ragioni: non è d'accordo, infatti, con chi sostiene che Rai e Sky siano concorrenti, soprattutto in virtù del fatto che la Rai non ha offerte a pagamento. È anche vero, però, che Sky continua a crescere, e ogni giorno raccoglie più pubblicità, drenandola dal flusso che alimenta Rai e Mediaset. Le reti Rai, tuttavia, hanno fatto segnare una buona crescita di pubblico recentemente, e solo Mediaset avrebbe ragione di lamentarsi, perché ha perso circa 3 punti percentuali di share.

Ed è proprio Mediaset che potrebbe diventare l'ago della bilancia. La dirigenza Rai, infatti, ha fatto sapere che l'abbandono di Sky avrebbe senso solo se Mediaset facesse lo stesso. In questo caso, tra l'altro, la Rai dovrebbe anche risolvere il problema degli utenti non raggiunti dalla DTT, per i quali, per rispettare la legge, sarebbe necessario un decoder satellitare  dedicato,

Insomma, se dalla teoria si dovesse passare alla pratica, gli abbonati Sky potrebbero veder scomparire i canali Rai e quelli Mediaset dai loro decoder, già dal prossimo primo agosto.  Una questione tutt'altro che semplice, visto che già oggi molti abbonati sardi, per esempio, vedono i canali Rai e Mediaset tramite i decoder di Sky, e non è detto che accetterebbero di buon grado l'idea di un nuovo decoder, ma nemmeno quella di pagare il canone senza, di fatto, poter accedere ai canali della TV pubblica (anche se il canone è sul possesso della TV, non sulla visione della rete).

Infine, c'è anche una questione legale, sollevata da Gentiloni, che ha chiesto "se sono valutabili le conseguenze sul piano giuridico ed anche per quanto riguarda gli abbonati Sky che potrebbero ritrovarsi senza i canali Rai sul satellite". La Rai, infatti, è obbligata per legge ad essere presente su tutte le piattaforme, e non è chiaro se un'eventuale seconda piattaforma satellitare potrebbe valere come alternativa, davanti ad un giudice del Tar. Sky, a quanto pare, è già pronta a riorganizzare i suoi canali, se la Rai dovesse decidere di andare avanti.