Mercoledì della scorsa settimana la Russia ha fatto un passo verso la protezione dei dati privati ratificando la Convenzione 108, costituita nel 1981 e giuridicamente vincolante in 45 paesi, istituita per salvaguardare la privacy dei privati cittadini. Essa comprende norme che garantiscono che i dati siano trattati in modo corretto e secondo le procedure stabilite dalla legge, per uno scopo specifico e che le informazioni siano memorizzate per non più di quanto è necessario per lo scopo dichiarato. Inoltre, gli individui hanno il diritto di accedere, rettificare o cancellare i propri dati.
Il tema della privacy non è stato, finora, molto sentito in Russia se non dai tanti hacker che cercavano di proteggersi come meglio potevano. Adesso, finalmente, qualcosa si muove anche nel campo della legislazione.
Gli Stati firmatari devono inoltre istituire un'autorità indipendente per garantire il rispetto dei principi di protezione dei dati e per aiutare a prevenire eventuali abusi. La decisione di attuare questa convenzione è stata inviata al Consiglio d'Europa, dal rappresentante permanente e dall'Ambasciatore della Federazione Russa al Consiglio d'Europa, Alexander Alekseev. La convenzione entrerà in vigore il 1 settembre, rendendo la Russia il 46° membro. Secondo il Consiglio d'Europa, il testo è redatto in uno stile “tecnologicamente neutrale” e ha il potenziale per diventare uno standard globale indipendentemente dal progresso tecnologico. Tuttavia è in fase di aggiornamento per garantire che i principi di protezione dei dati siano ancora validi per i nuovi strumenti e le pratiche di trattamento dei dati attuali e futuri. Sarà interessante vedere come verrà applicata in Russia, una nazione in cui è tradizionalmente difficile far rispettare le normative che riguardano la sfera del Web.