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a cura di Elena Re Garbagnati

Negli ultimi anni gli scienziati hanno impiegato Spitzer per studiare pianeti che orbitano attorno a stelle diverse dal nostro Sole, sebbene questa attività non fosse quella a cui avevano pensato i progettisti in origine.

Un patchwork delle nebulose fotografate da Spitzer

Un patchwork delle nebulose fotografate da Spitzer

Lisa Storrie-Lombardi, responsabile del progetto Spitzer presso il JPL, ha spiegato che "quando fu lanciato Spitezer lo studio dei pianeti extrasolari era ancora agli albori, ma negli ultimi anni più della metà del tempo di osservazione di Spitzer è stato destinato allo studio di esopianeti o alla ricerca di pianeti extrasolari. In questa attività Spitzer è molto bravo, anche se non è stato progettato per farlo".

Grazie a questa idea i ricercatori hanno studiato pianeti con superfici calde come quelle delle stelle, altri che si ritiene siano congelati e molti nella via di mezzo. Spitzer è stato inoltre protagonista dello studio di alcuni degli esopianeti più lontani mai scoperti.

Ricostruzione artistica di come potrebbero apparire i sette pianeti del sistema TRAPPIST 1

Ricostruzione artistica di come potrebbero apparire i sette pianeti del sistema TRAPPIST 1. Crediti: NASA / JPL-Caltech 

Indimenticabile il ruolo chiave che ha avuto in una delle più significative scoperte degli ultimi tempi: il rilevamento di sette pianeti di dimensioni approssimativamente terrestri orbitanti attorno a una singola stella. È il sistema planetario TRAPPIST-1, che a differenza di qualsiasi esopianeta finora scoperto ha tre pianeti su sette situati nella "zona abitabile", dove la temperatura potrebbe consentire la presenza di acqua liquida in superficie.

Le altre scoperte di Spitzer non sono meno rilevanti. Questo piccolo telescopio spaziale ha scoperto il più grande anello di Saturno oggi conosciuto, una struttura sottile che ha un diametro 300 volte superiore a quello di Saturno.

Ha contribuito a stendere la prima mappa meteorologica di un esopianeta, con le variazioni di temperatura sulla superficie. I suoi dati hanno anche suggerito la presenza di forti venti. Ha fornito agli scienziati le prove di diverse collisioni rocciose in altri sistemi solari, e ha osservato l'impatto tra la sonda Deep Impact della NASA e la cometa Tempel 1, scoprendo che il materiale cometario nel nostro Sistema Solare assomiglia a quello delle stelle vicine.

Raffrigurazione artistica di un esopianeta

Raffrigurazione artistica di un esopianeta

Non ultimo, le immagini a infrarossi di Spitzer hanno fornito foto senza precedenti delle "culle" cosmiche in cui crescono le giovani stelle, rivoluzionando la nostra comprensione della nascita stellare, e hanno consentito di identificare molti più ammassi di galassie distanti di quelli precedentemente noti. Al riguardo vale la pena precisare che usando i dati di Spitzer il progetto Galactic Legacy Mid-Plane Survey Extraordinaire (GLIMPSE) ha composto una delle più estese mappe della Via Lattea.