La squadra statunitense

Si è tenuto a Stoccolma l'appuntamento finale del Cybersecurity, dove i migliori studenti di 3 continenti si sono incontrati per dimostrare quanta innovazione, e competenza, possano portare i giovani.

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a cura di Giancarlo Calzetta

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Gli Stati Uniti sono un po' strani... Forse perché da sempre sono restii a far uscire tecnologie innovative dai loro confini, solo uno dei tre finalisti ha presentato un progetto ad alta "tecnologia".

Kangkook Jee, di origine coreane e quindi forse per questo meno "legato" ai principi americani sull'esportazione della conoscenza, ha sviluppato ShadowReplica, un sistema di parallelizzazione molto efficiente nel tracciamento dei flussi dinamici di dati nelle reti.

Danny Brothers mostra il suo progetto "politico" sulla sicurezza aa Artem Shumilov.

In pratica, il suo progetto rende possibile l'applicazione di una tecnica di analisi molto potente, ma molto poco efficiente, usata in molti prodotti di sicurezza che non possono essere implementati nei processi produttivi proprio perché troppo pesanti da far girare. Usando il tempo di "fermo" della CPU, Kangkook è riuscito a raddoppiare le prestazioni di questi algoritmi rendendoli, finalmente, implementabili anche in scenari reali ad altre prestazioni. 

Il secondo progetto, proposto da Sarah Nance, mirava a creare un nuovo metodo per spiegare a impiegati e altri non addetti ai lavori come diventare più attenti ai temi di sicurezza in ambito aziendale e personale. Potrà sembrare scontato, ma non lo è, anzi... è molto difficile riuscire a spiegare in maniera efficace a persone che ne sanno poco quali mezzi usano gli hacker per penetrare le difese informatiche. Il lavoro di Sarah mira proprio a rendere più semplice ricordare quali siano le azioni da evitare per ridurre i rischi.

L'ultimo degli americani, Danny Brothers, ha vinto le selezioni USA con un progetto quantomeno strano. Alla luce di quanto svelato dall'ormai famoso Edward Snowden, Danny ha messo a punto un programma politico per evitare che lo spionaggio condotto quotidianamente dall'NSA venga dimenticato. In pratica, il suo scopo è quello di ricordare periodicamente a quanti più cittadini americani possibile che l'NSA li spia.