La tassa sugli abbonamenti dei cellulari è stata blindata

La commissione Trasporti della Camera ha approvato una norma che protegge la TCG sugli abbonamenti dei cellulari da ogni eventuale ricorso.

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a cura di Dario D'Elia

La tassa di concessione governativa sui cellulari – quella che siamo costretti a pagare tutti se attiviamo un abbonamento – è stata blindata e resa inattaccabile da una norma inserita nell'articolo 2, comma 4, del Decreto legge sul rientro dei capitali detenuti all'estero. La commissione Trasporti della Camera (qui i componenti) ha approvato uno scafandro di adamantio che non potrà essere scalfito neanche dal Tar e le commissioni tributarie.

Adamantio per blindare la TCG

La mossa "geniale" è stata quella di equiparare i cellulari alle stazioni radioelettriche, che già oggi sono obbligate al pagamento della TCG. Quindi i cittadini saranno costretti a continuare a pagare 5,16 euro al mese per gli abbonamenti delle persone fisiche e 12,91 euro per quelli business.

Gli addetti ai lavori sostengono anche che l'attesa sentenza della Cassazione sull'argomento non potrà essere più caratterizzante con questo aggiornamento delle norme. Non resta che attendere il proseguimento dell'iter parlamentare, ma non dovrebbero esservi colpi di scena.

Si stima che l'annullamento della TCG avrebbe prodotto un ammacco tributario di circa 8 miliardi di euro. In questo momento pare non sia possibile farne a meno. Speriamo per il futuro. Dopodiché fortunatamente gli operatori mobili si sono fatti furbi: oggi disponiamo di ricaricabili che di fatto si comportano come abbonamenti con addebito cadenzato.