La UE per uscire dal tunnel ha bisogno di innovazione e IT

Il Presidente del Consiglio Europeo José Manuel Barroso considera i servizi digitali e le telecomunicazioni come fronti chiave per la ripresa europea.

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a cura di Dario D'Elia

La ripresa dell'Europa non potrà prescindere dall'innovazione e dall'apporto del mercato unico digitale nonché dei servizi. Il Presidente del Consiglio Europeo José Manuel Barroso ha annunciato che il prossimo incontro del 24 e 25 ottobre sarà dedicato anche alle sfide imposte dal segmento IT.

"I servizi digitali e le telecomunicazioni sono fattori chiave di crescita e di produttività in tutti i comparti delle nostre economie. Ora come ora, tuttavia, non stiamo sfruttando al massimo il loro potenziale per il nostro mercato unico delle telecomunicazioni e dei servizi online, settori in cui l'UE sta perdendo terreno a favore dei suoi concorrenti internazionali", scrive Barroso nella sua lettera agli stati membri.

Strategia win-win per Barroso

In pratica gli obiettivi a breve termine sono di eliminare gli ostacoli alla creazione di un mercato unico delle telecomunicazioni e rilanciare gli investimenti. Il tutto considerando le recenti misure "volte a ridurre i costi dell’installazione di reti a banda larga ad alta velocità e quelle riguardanti la fatturazione elettronica negli appalti pubblici". Non meno importante la proposta del 2012 in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno – che sono attualmente all’esame del Parlamento europeo e del Consiglio.

In ogni caso per migliorare il quadro generale dei servizi online bisognerebbe puntare sulla rapida adozione delle proposte contenute nell'Atto per il mercato unico (servizi di pagamento, quadro giuridico modernizzato sul diritto d’autore per l'era digitale, etc.) e sulle nuove norme sulla protezione dei dati.

Secondo Barroso è indispensabile investire costantemente nella ricerca e nell’innovazione per promuovere la crescita economica, la competitività e la creazione di posti di lavoro. Ad esempio lo strumento di finanziamento Orizzonte 2020 come prima tappa ha consentito la creazione a luglio di sei partenariati pubblico-privato e altri quattro partenariati pubblico-pubblico sulla ricerca e l’innovazione. Un investimento pari a 22 miliardi di euro a sostegno della strategia per la crescita e l’occupazione.

"Il primo programma di lavoro nell’ambito di Orizzonte 2020, che sarà varato a dicembre e coprirà il biennio 2014-2015, costituirà un ulteriore investimento di 20 miliardi di euro a favore della crescita, dell’occupazione e della competitività", ha aggiunto Barros.

"Sono convinto che, se agiremo in modo sufficientemente ambizioso e coordinato, i nostri sforzi per far progredire l’innovazione e il mercato unico delle comunicazioni elettroniche e dei servizi online daranno i loro frutti. Attendo con interesse le nostre discussioni sulle misure concrete necessarie per far avanzare l’attuazione delle nostre politiche".