La7 è stata venduta a Cairo per 1 milione di euro

Ieri si è chiusa la vendita di La7. Urbano Cairo l'ha acquistata per 1 milione di euro. TiMedia si terrà 80 dipendenti e rinnoverà al ribasso il contratto di affitto del multiplex. Mentana sostiene che non ci sarà cambio di linea editoriale.

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a cura di Dario D'Elia

La7 non è più di Telecom Italia ma è passata nelle mani di Urbano Cairo, il patron del Toro. "Ho preso una bella patata bollente", è stato il primo commento ieri del noto imprenditore. Già, perché il canale televisivo al netto dei buoni ascolti e della qualità delle sue trasmissioni è in perdita da anni. Si parla di circa 100 milioni di euro all'anno, anche se il pacchetto ceduto ieri è stato totalmente "smacchiato".

Cairo Communication pagherà un solo milione di euro, e in cambio avrà una La7 senza debiti e con un patrimonio di 138 milioni di euro - di cui 88 milioni in cassa per coprire le eventuali perdite dei prossimi 12/18 mesi.

Urbano Cairo

L'unico obbligo è quello di non vendere prima di due anni. Inoltre, se l'AGCOM dovesse decidere di privare il canale del tasto numero 7 del telecomando, la dote potrebbe aumentare fino a un massimo di 20 milioni di euro. TiMedia, come se non bastasse, si terrà 80 dipendenti e rinnoverà al ribasso il contratto di affitto del multiplex - quindi meno degli attuali 17 milioni di euro l'anno.

Ieri la Borsa ha accolto malamente la notizia anche se era nell'aria da settimane. Il tweet di Gad Lerner ("È fatta. Telecom cede La7 a Urbano Cairo") ha fatto crollare il titolo di TiMedia del 6%. La Consob è stata bruscamente tirata giù dal letto. Chi invece non ha fatto una grinza è Enrico Mentana, il direttore del telegiornale di La7.

"Sono indisponibile a un cambio di linea, e così le altre firme del canale. Da Gruber a Lerner. Ma sono anche sereno. Cairo non toglierà ossigeno a chi porta ascolti a La7", ha risposto a La Repubblica. A tutti gli effetti l'imprenditore è una persona di casa, poiché è un editore che già raccoglie la pubblicità del canale, e conosce pregi e difetti dell'offerta.

"Parlare di Cairo come di una creatura del Cavaliere è una cosa che non ha link con la realtà, né pezze di appoggio. Lui ha rotto con Berlusconi, che venti anni fa lo ha perfino licenziato dalla Mondadori. Cairo è uno dei pochi editori puri di questo Paese. Questa è la verità. È uno che fa i soldi con i giornali e la pubblicità. E al massimo li spende con il Torino. Dunque è nelle condizioni per tenere una linea autonoma", ha aggiunto Mentana.