L'acqua bollente su Marte lascia il segno sulle montagne?

Un nuovo studio rivela che a lasciare le striature sulle montagne marziane potrebbe essere acqua bollente. Una buona e una cattiva notizia insieme, ecco perché.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Le striature scure sui pendii di Marte potrebbero essere create dall'acqua bollente. Almeno questa è la teoria scaturita da una nuova ricerca condotta presso il Laboratoire de Planétologie et Géodynamique dell'Université de Nantes con la collaborazione di altri istituti, e pubblicata sulla rivista Nature.

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Una scoperta che potrebbe essere sia una buona sia una cattiva notizia. Da un lato suggerirebbe che Marte potrebbe ancora avere acqua allo stato liquido, dall'altro il Pianeta Rosso potrebbe avere meno acqua liquida di quanto si pensasse.

Andando per ordine, le RSL (Recurring Slope Lineae) che erano state fotografate dagli strumenti del Mars Reconnaissance Orbiter avevano portato la NASA ad annunciare la presenza di acqua su Marte e portato all'ipotesi che l'acqua potrebbe ancora scorrere lungo i pendii durante la stagione calda, per poi svanire quando le temperature scendono.

Nonostante queste ricerche, tuttavia, l'impatto dell'acqua allo stato liquido sulla superficie di Marte - e persino la sua esistenza - rimane incerto. La pressione atmosferica sul Pianeta Rosso è troppo bassa per permettere all'acqua allo stato liquido di restare in superficie, perché in un ambiente come questo l'acqua, se non ghiaccia, evapora istantaneamente.

Susan Conway, coautore dello studio e geomorfologo planetario presso l'Università di Nantes, ha spiegato a Space.com che "un esempio che calza a pennello è quello della cima del Monte Everest, dove la pressione atmosferica è di 400 millibar, a differenza di circa 1.000 millibar al livello del mare, e l'acqua bolle a 72 gradi anziché a 100 gradi". "Sulla superficie di Marte la pressione va da 5 a 10 millibar, il che significa che l'acqua liquida bolle a prescindere da quale sia la temperatura".

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Esperimenti condotti in laboratorio in condizioni simili a quelle marziane (nella struttura "Mars Chamber" che simula le condizioni della superficie del Pianeta Rosso) suggeriscono che l'acqua bollente potrebbe creare striature simili alle RSL. Gli scienziati hanno posizionato un blocco di ghiaccio sulla cima di un pendio in sabbia fine e hanno osservato i segni che ha lasciato nella sabbia sciogliendosi e scorrendo verso il basso. "Nessuno aveva effettuato questo tipo di esperimento in precedenza, quindi è stato molto interessante" ha spiegato Conway.

Quello che è emerso è che in condizioni simili a quelle di Marte l'acqua evapora, sollevando granelli di sabbia nell'aria che si accumulano, creando con il tempo altri crinali che successivamente collassano. Come potete vedere dalle immagini, la pendenza creata in laboratorio ha sviluppato piccoli canali molto simili a quelli visti su Marte, suggerendo che effettivamente un processo simile si possa verificare sul Pianeta Rosso.

"Sapevamo già che l'acqua deve evaporare in condizioni marziane, quello che non potevamo prevedere era che l'evaporazione fosse così intensa dove l'acqua incontra il sedimento secco" ha aggiunto Conway. "I nostri risultati mostrano che una piccola quantità di acqua può effettivamente spostare una quantità sproporzionatamente grande di sedimenti, più di quanto sia possibile in condizioni terrestri con la stessa quantità di acqua".

Non solo, come ha spiegato Conway questi risultati significano che "da un lato l'acqua resta un valido candidato per la formazione degli RSL e quindi lascia aperta la porta alla possibile presenza oggi di acqua allo stato liquido. Dall'altro mostra che serve molta meno acqua per creare gli RSL, quindi Marte non appare come un ambiente rigoglioso per i microrganismi".

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Conway amette che nel corso degli esperimenti non è stato possibile replicare la gravità marziana. I calcoli effettuati dai ricercatori suggeriscono "che gli effetti di evaporazione potrebbero essere ancora più intensi con la gravità marziana". Per avere una risposta certa tuttavia si dovranno attendere esperimenti in loco, eseguiti dai rover futuri o da esploratori umani.

Le indagini di laboratorio continueranno con lo studio dell'effetto di ebollizione al variare della temperatura e del tipo di sedimenti. Restate sintonizzati.