L'AGCM dice no alla vendita online di prodotti non disponibili da parte di due siti

L'attività commerciale online di Tiger Group e Tecnotrade è stata sospesa dall'AGCM, a seguito dell'avvio di due procedimenti istruttori per alcune violazioni del Codice del Consumo.

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a cura di Alessandro Crea

L’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), ha adottato due differenti provvedimenti cautelari nei confronti di due società, Tiger Group S.r.l. e Tecnotrade S.r.l.s., attive nella vendita online di prodotti di telefonia, elettronica e informatica, a seguito dell’avvio di due procedimenti istruttori nei loro confronti.

In particolare, come si legge nel comunicato stampa, alle due società è stato ordinato di "sospendere ogni attività diretta alla vendita di prodotti non disponibili e all’addebito anticipato di corrispettivi per beni che non risultino in giacenza nei magazzini o che non siano comunque pronti per la consegna". Ora le due aziende avranno 10 giorni di tempo per comunicare all'AGCM l’effettiva esecuzione di quanto disposto nei due distinti provvedimenti di sospensione.

"L’intervento si inquadra in una più ampia strategia, già da tempo perseguita dall’Autorità" si legge sempre nel comunicato stampa, "volta ad assicurare il corretto ed equilibrato sviluppo delle vendite online anche attraverso l’organica repressione di fenomeni quali la mancata consegna della merce ordinata e regolarmente pagata dai consumatori, gli ostacoli al rimborso delle somme versate e all’esercizio del diritto di recesso, nonché la divulgazione di informazioni false in merito al reale stato degli ordini di acquisto e alle effettive tempistiche di consegna degli stessi".

In pratica, dalla documentazione raccolta tra segnalazioni pervenute dai consumatori e informazioni acquisite d'ufficio, l'AGCM ha ravvisato possibili condotte che potrebbero comportare violazioni del Codice del Consumo sia in termini di pratiche commerciali scorrette sia con riferimento ai diritti dei consumatori nei contratti, soprattutto per quanto riguarda problematiche nella consegna dei prodotti acquistati online, informazioni non veritiere in materia di garanzia legale di conformità sul sito Internet del professionista, frapposizione di ostacoli all'esercizio di taluni diritti contrattuali da parte dei consumatori, quali, ad es., la sottoposizione ad accettazione nei casi di esercizio del diritto di recesso da parte dei consumatori e l'assenza del link alla piattaforma di risoluzione extragiudiziale delle controversie.