L'Agenzia Spaziale Europea si prepara all'Armageddon

L'ESA chiama gli scienziati a partecipare al progetto AIDA, che nel 2020 prevede il lancio di due navicelle spaziali che tenteranno di deviare un grande asteroide. L'obiettivo è proteggersi da catastrofi di origine spaziale.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) sta studiando un metodo per affrontare la possibile minaccia di un asteroide in rotta di collisione con la Terra. Un pericolo che è stato rappresentato, per esempio, nel noto film Armageddon, ma che non è del tutto frutto della fantascienza. Il fatto che l'impatto con un enorme asteroide non succeda da migliaia di anni, infatti, non dà garanzie sul futuro prossimo e remoto. E al momento non abbiamo nulla per evitare un'apocalisse.

Per questo l'ESA sta chiedendo alla comunità scientifica mondiale di contribuire con idee e suggerimenti, con l'obiettivo di ideare un sistema, a terra o in orbita, capace di deviare un eventuale asteroide. Il progetto conta anche sulla collaborazione degli Stati Uniti, e ha preso il nome di AIDA (Asteroid Impact and Deflection mission).

Design del veicolo AIM

C'è già un primo test previsto (DART, Double Asteroid Redirection Test) per il 2020, quando una coppia di navicelle cercherà d'intercettare e deviare il percorso dell'asteroide 65803 Didymos, insieme a uno più piccolo che lo accompagna. Il primo ha un diametro pari a circa 800 metri, mentre il suo satellite di "soli" 150 metri.

I ricercatori sperano che uno dei due veicoli che compongono la missione riesca a deviare il satellite più piccolo, scagliandovisi contro a gran velocità. Mentre il secondo raccoglierà dati preziosi sull'esperimento. La navetta kamikaze (DART, Double Asteroid Redirection Test) sarà progettata dall'Università John Hopkins, negli Stati Uniti. L'ESA invece si occuperà della seconda e più complessa navicella, cioè la AIM (Asteroid Impact Monitor).

Come spesso accade, qualcuno potrebbe pensare che sia un investimento inadeguato, e che il denaro necessario si potrebbe spendere in altro modo. E di certo ci sono tanti, tantissimi progetti meritevoli d'investimento, e alcuni di questi sono incentrati su temi molto più concreti di un possibile impatto con un asteroide.

Missione AIDA, concept - Clicca per ingrandire

La possibilità di uno scenario da film apocalittico tuttavia non è poi così remota. La lista di asteroidi conosciuti che potrebbero un giorno colpire la Terra non è poi così corta, e guardando alla superfice nel nostro pianeta c'è una corposa lista di crateri lasciati da asteroidi più o meno grandi. Il rischio calcolato è minimo, ma non nullo. 

I più vecchi sono poco più giovani del pianeta stesso, mentre i più giovani hanno "solo" pochi milioni di anni; ce ne sono tuttavia di non confermati che hanno solo 500 anni, come il cratere sottomarino Mahuika in Nuova Zelanda, largo circa 20 chilometri. Nicola Mori, astrofisico e ricercatore, ci ricorda comunque che ci vorrebbe un asteroide grande almeno un chilometro per creare scenari apocalittici, ma anche uno di trenta metri può fare danni ingenti - basta guardare all'evento di Tunguska per farsi un'idea.