L'ambasciatore digitale danese domani potrebbe chiedere udienza alla corte di Google.È un bizzarro scenario steampunk quello che si prospetta nei prossimi mesi. Il Ministro per gli Affari Esteri Anders Samuelsen ha annunciato che designerà un vero e prorio ambasciatore incaricato di mantenere i rapporti con i colossi del mondo digitale. Google, Microsoft, Apple e tutti gli altri over the top dispongono ormai di un tale potere economico e un'influenza pari agli altri Stati che esige attenzione.
"Queste aziende sono diventate una sorta di nuove nazioni, e dobbiamo farci i conti", ha dichiarato il Ministro ieri durante una conferenza sul futuro delle attività degli Esteri. Si parla di una carica diplomatica che farà riferimento diretto a Samuelsen; al momento non è previsto uno staff ma solo un ufficio di collegamento.
In effetti queste aziende statunitensi ormai influenzano la Danimarca come farebbero altre nazioni e potrebbero tranquillamente far parte del G20 - considerato il loro peso economico. Non è più solo una questione tecnologica o economica, perché le implicazioni su privacy e altri diritti dei cittadini sono enormi. C'è bisogno di costruire un canale di comunicazione privilegiato ma anche cambiare modo di pensare, secondo Samuelsen.
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La novità ha generato qualche perplessità in Martin Marcussen, accademico specializzato in studi diplomatici del Dipartimento di Scienze Politiche della Università di Copenaghen. "Per come conosco l'ufficio esteri, sarà esattamente come l'ambasciatore artico. Ha un ufficio che praticamente consiste solo in un ambasciatore. Lei o lui otterrà il titolo e viaggerà, ma è solo una persona, quindi non aspettatevi molto".
Di diverso avviso il collega Jan Stentoft, docente di economia presso Syddansk Universitet, che sottolinea l'esigenza della Danimarca di avere maggiore visibilità agli occhi di questi giganti, soprattutto in ottica imprenditoriale e finanziaria.
"Noi rappresentiamo un'industria che difficilmente può essere equiparata a una nazione", ha comunque ricordato Marianne Dahl Steensen, CEO of Microsoft Denmark.
L'idea dell'ambasciatore digitale, con questo tipo di compiti, è praticamente unica al mondo. In molti paesi questa denominazione è correlata ad attività di promozione del digitale oppure di testimonianza. L'approccio danese inaugura un nuovo corso nel campo della diplomazia e porta in seno uno spirito di trasparenza quasi incomprensibile alla nostra latitudine. Sarà anche perché la terra di Amleto è stata nuovamente nominata da Transparency International come il paese con minor corruzione al mondo?
(L'Italia è 60° a pari merito con Cuba, ma in miglioramento di 3 punti rispetto al 2015)