L'anti-pirateria italiana piace a tutti: utenti e industria

La FIMI ha accolto positivamente la proposta anti-pirateria dell'AGCOM.

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a cura di Dario D'Elia

Il nuovo regolamento anti-pirateria anticipato dall'AGCOM piace anche alla FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana). Sembra incredibile eppure il presidente Angelo Marcello Cardani è riuscito a compiere un miracolo. La sua proposta piace alla community online e anche all'industria di settore.

"[...] l'Autorità si concentra sulle violazioni esercitate con finalità di lucro e assegna carattere assolutamente prioritario alla lotta contro la pirateria massiva, escludendo dal proprio perimetro d'intervento gli utenti finali (downloaders) e il cosiddetto peer-to-peer", si legge nella nota del Garante.

Angelo Marcello Cardani

Ed è forse questo il punto chiave per far felici tutti: colpire duramente chi lucra sulla pirateria e chiudere un occhio di fronte ai comportamenti "illeciti" dell'utenza online. Sulla cultura della legalità si lavorerà in altro modo, magari con il coinvolgimento delle scuole.

"L'impostazione data dall'AGCOM mi sembra in linea con l'obiettivo di colpire quelle iniziative illegali che danneggiano seriamente lo sviluppo dell'offerta digitale di musica", ha commentato il Presidente di FIMI Enzo Mazza.

"Oggi, con un mercato della musica online che sfiora in Italia il 40% e con un'offerta sempre più vasta, è fondamentale colpire la concorrenza parassitaria di portali abusivi. Su  questo principio l'azione di AGCOM, con il potere di richiedere agli ISP la disabilitazione dei siti, ovvero il blocco, potrà risultare efficace.  Ad oggi, i siti bloccati in Italia dalla magistratura hanno avuto un calo di accessi di oltre l'80%".

Nei prossimi 60 giorni sarà il momento della consultazione pubblica, e anche di entrare probabilmente nei dettagli tecnici. Al momento però si parla di procedure "notice and take down". In pratica i detentori di copyright segnaleranno gli abusi e l'AGCOM agirà di conseguenza.

"I nostri interlocutori saranno i provider. A loro potremo chiedere la rimozione di un singolo contenuto illecito. Saranno sempre loro a impedire l’accesso ai siti che classificheremo come fonti di una pirateria di massa", ha spiegato il vice segretario generale AGCOM, Francesco Posteraro.

A volte basta un'unica nota celeste

"Se un sito dovesse diffondere un film di prima visione prima ancora del suo arrivo nelle sale, se dovessimo accertare un danno economico forte, allora la nostra decisione arriverà in soli 10 giorni".

I casi di ordinaria amministrazione invece saranno affrontati e risolti in massimo 45 giorni. Ovviamente saranno previste procedure di difesa e un contradditorio, ma in caso di colpevolezza si rischierà una sanzione compresa tra 10mila e 258mila euro. Dopodiché sarà comunque possibile rivolgersi al TAR. Insomma, per scongiurare ogni rischio sanzionatorio basterà eliminare ogni contenuto illegale segnalato.

"La nostra proposta risponde ai tanti pirati che scendono dalle navi, ai tanti black bloc della Rete che si confondono tra la gente perbene bocciando ogni ipotesi di disciplina anche la più prudente", ha aggiunto Cardani.

Concordiamo con il presidente dell'AGCOM. Avanti così. La nuova norma anti-pirateria si candida a diventare la più equilibrata d'Europa, se non del mondo.

"La definirei semmai un laser, un'arma convenzionale puntata sui veri cattivi, i veri pirati della Rete". Ipse dixit. Cardani.