L'Antitrust carica a testa bassa la SIAE, basta monopolio

L'Antitrust ha comunicato a Parlamento e Governo che il monopolio della SIAE sulla gestione dei diritti ormai appare ingiustificato, anche in relazione alle norme UE.

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a cura di Dario D'Elia

L'Antitrust ieri ha segnato il destino della SIAE, sottolineando che "la mancata apertura del mercato nazionale della gestione dei diritti d’autore limita la libertà d’iniziativa economica degli operatori e la libertà di scelta degli utilizzatori". Una tesi che ormai sostengono artisti, associazioni dei consumatori e in fondo anche Parlamento e Consiglio Europeo.

Il parere dell'AGCM è esplicitato con dovizia di particolari nella lettera recapitata al Parlamento e al Governo. L'Italia, com'è risaputo, è chiamata a recepire una direttiva UE (2014/26/UE) sulla gestione collettiva dei diritti d’autore nel mercato interno che risale al 2014, ma per motivi "ignoti" la difesa del monopolio SIAE continua a perdurare.

Per altro il disegno di legge che delega il Governo al recepimento delle direttive europee e all’attuazione di altri atti dell'Unione europea (legge di delegazione europea 2015), approvato alla Camera e attualmente in discussione al Senato, "non prevede espressamente un intervento sul regime di monopolio legale della SIAE".

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La questione di fondo è che l'industria musicale (e non solo) è cambiata, la gestione dei diritti dovrebbe essere affidata al mercato, quindi attribuire a un solo soggetto l'attività di intermediazione è in contrasto con i principi antitrust.

La SIAE ha fatto sapere che "una esclusiva non è di ostacolo alla crescita del mercato del diritto d’autore e anzi ne presidia lo sviluppo". E a difesa di questa posizione ha citato l'opinione del Parlamento UE, la Commissione e la Corte di Giustizia.

"Si tratta di parole che non trovano alcun riscontro nei fatti", sostiene l'avvocato Guido Scorza, esperto del settore. "Mai, infatti, sin qui né la Commissione europea, né il Parlamento, né la Corte di Giustizia hanno affermato nulla di simile a proposito della Direttiva Barnier, né, d’altra parte, mai, sin qui, si sono trovati nella necessità di pronunciarsi sul tema".

L'unico precedente riguarda la Corte di Giustizia dell’Unione europea che nel 2014 sostenne che "non sempre un’esclusiva accordata ad una società di intermediazione di diritti d’autore può considerarsi incompatibile con l’Ordinamento europeo". Fermo restando il fatto che dovrebbe essere un giudice nazionale a decidere caso per caso.

In sintesi si può affermare che la SIAE – che è in regime di monopolio – è in disaccordo con l'autorità che è chiamata a vigilare sui rischi generati dai monopoli. Legittima la difesa. Prevedibile la sconfitta.