Arriva dal Giappone la Last Camera, una compatta analogica a obiettivo intercambiabile che ci si costruisce da soli a partire da un kit di montaggio comprendente tutti i pezzi necessari, rigorosamente in plastica e da accoppiare a incastro. Una idea curiosa da valutare con un certo umorismo, tanto che anche il produttore del kit indica come Last Camera stia per "the last analog camera", ossia l'ultima fotocamera a pellicola. Poi non dovrebbero essercene più, con buona pace dei più seriosi appassionati di lomografia.
La Last Camera è molto simile alle macchinette a pellicola usa e getta che sono ancora sul mercato. Il kit comprende decine di componenti in plastica che vanno assemblati con pazienza, a incastro o mediante delle piccole viti sempre in plastica. Le uniche parti in metallo sono alcune molle, non sembra previsto l'utilizzo di colla. Nonostante la sua natura "giocosa" (il kit costa l'equivalente di 41 euro, al cambio attuale) la Last Camera è progettata con cura: ha un blocco dell'otturatore per la posa B, una slitta per accessori, l'attacco filettato per il treppiede, un mirino galileiano e persino uno sportellino sul posteriore che serve solamente a far filtrare un po' di luce sulla pellicola creando effetti speciali.
La vera peculiarità della Last Camera è che non è una compatta a ottica fissa ma una fotocamera a obiettivi intercambiabili, quindi è assimilabile a una moderna mirrorless ma a pellicola. Nel kit ce ne sono due - un "normale" da 45mm e un grandangolo da 25mm - e anch'essi si costruiscono pezzo per pezzo combinando parti in plastica. Gli obiettivi si inseriscono a slitta sul corpo macchina e sono dotati del loro "otturatore" in plastica. Tempo di scatto e diaframma sono ovviamente fissi.
Per gli interessati, il sito del produttore è a questo link.