Le "agenzie di viaggio" che oganizzano i trasferimenti dei migranti su barconi e navi spopolano su Facebook. L'ha scoperto il Guardian, con un approfondito reportage che pone interrogativi anche sull'attività di monitoraggio del noto social network.
Dietro a slogan come "la prossima settimana un viaggio in Italia su un grande yacht veloce turistico" si nasconderebbero vere e proprie agenzie per migranti. La nota testata londinese ha individuato una dozzina – ma potrebbero essere centinaia – di pagine Facebook che pubblicizzano presunti viaggi turistici in partenza da numerose aree del Mediterraneo, ma che nascondono in verità trasporti illegali.
Le pagine Facebook citate nell'articolo – come "The way to Europe", "Abu Alaa" o Nasr" - oggi non sono più raggiungibili, ma indicavano con precisione tariffe, orari e numeri di telefono per procedere con le "prenotazioni". Dietro alle iniziative vi sarebbero organizzazioni con basi in Turchia ed Egitto. I prezzi partivano da 1500 euro per raggiungere la Grecia e arrivavano anche a 6500 euro per l'Italia – con bimbi al seguito per 3250 euro.
Tutti gli agenti pirata in qualche maniera cercavano di convincere sull'attenzione alla sicurezza. In alcuni casi creando chat room per rispondere a ogni perplessità.
Non mancavano i riferimenti a strutture stabili, come ad esempio uffici e personale specializzato. Ovviamente i migranti sanno bene, dai racconti a casa, che dietro alle tante promesse si nasconde un'altra verità ma pur di fuggire dal proprio paese molti sono disposti a tutto.
Al solito le agenzie non fanno alcun riferimento ai controlli costieri o centri di accoglienza. Al massimo propongono come ulteriore opzione un aiuto sui documenti.
Rimangono degli interrogativi: Facebook è in grado di intervenire? Sarebbe giusto che lo facesse censurando?