Le conseguenze sul piano pratico

Dopo la grande risonanza iniziale, adesso si parla poco di guerra e spionaggio informatici. I vari Stuxnet, Flame e Gausse scoperti nei mesi scorsi, però, sono solo la punta dell’iceberg.

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a cura di Giancarlo Calzetta

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Le conseguenze pratiche

Quale che sia la risposta, il concetto di base è essenzialmente lo stesso: anche se le cyber war non toccano direttamente noi utenti finali, rappresentano un grave pericolo per le grandi aziende che hanno adesso bisogno di un apparato di sicurezza che vada oltre il classico antivirus, le misure contro i Denial of Service e i defacing.  Serve qualcosa che riesca a contrastare del software creato con grandi risorse e quindi un piano costruito su misura che, al momento, non sarà comunque una garanzia assoluta. Quando Kaspersky per prima ha scoperto il malware Flame, che ha classificato come malware cyberespionage, Raiu ha stimato che, nonostante occupi solo 20 MB, ci potrebbero volere 10 anni per capire veramente come funziona. "Nessuna azienda che produce anti-virus ha capito come funziona Flame", ha dichiarato Raiu. "C'è così tanto codice, una miriade di subroutine e crittografia che avremmo bisogno di un sacco di persone straordinarie e di grande talento ... per capire quello che fa."