Le criptovalute? Una truffa, parola del creatore di DOGE

Jackson Palmer, co-creatore di Dogecoin, torna su Twitter con un giudizio netto sulle criptovalute e sulle promesse della blockchain.

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a cura di Dario Oropallo

Jack Dorsey ed Elon Musk non sono gli unici imprenditori che ritengono necessario problematizzare e discutere delle criptovalute, del loro valore e dei loro effetti sull'economia e la finanza. Anche il co-creatore di Dogecoin, altervaluta nata da un meme e per gioco, sceglie di twittare dopo alcuni anni per dire con chiarezza: le criptovalute sono una speculazione che avvantaggia i più ricchi. Cos'ha detto, nello specifico, Jackson Palmer?

Jackson Palmer è uno dei creatori di Dogecoin e, in una serie di messaggi su Twitter e come riporta Gizmodo, ha spiegato la sua posizione alla quale dice di essere arrivato dopo "anni di studio". "Dopo anni passati a studiarle, credo che le critpovalute siano una tecnologia essenzialmente di destra e iper-capitalista, costruita per ampliare la ricchezza di chi le propone attraverso una combinazione di evasione fiscale, riduzione del controllo e scarsità forzata artificialmente". Nel tread di discussione, Palmer ha poi continuato a spiegare la sua posizione.

Nello specifico ritiene che la pretesa di "allontanarsi dalle grandi banche" non cambia il problema che sia le criptovalute che le valute fiat incontrano: l'esistenza di persone che, attraverso il plusvalore altrui, possono costituire dei gruppi di interesse. La maggioranza delle criptovalute, scrive Palmer, è controllata o influenzata da un "potente cartello di figure benestanti" che le moniterebbero come un istituto bancario. Senza cedere a complottismi, bisogna sottolineare l'esistenza di "whale" (gruppi che detengono migliaia di Bitcoin e criptovalute) i cui movimenti possono essere tossici per il mercato e rovinosi per i piccoli risparmiatori.

Per Palmer la democratizzazione delle monete non esiste: ci si è solo spostati in un segmento meno controllato del mercato. Ciò avvantaggia i più ricchi e senza scrupoli, piuttosto che i piccoli risparmiatori.

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