Le forze armate hanno bisogno di hacker dotati

Le forze armate statunitensi sono al lavoro per mettere insieme battaglioni di hacker, da schierare sul fronte tecnologico.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Le forze armate statunitensi si distinguono, ancora una volta, per la loro sensibilità alle nuove forme di criminalità, e ai pericoli che possono venire da "frontiere digitali" non adeguatamente protette.

Per mettere alla prova le capacità di difesa informatica di cui dispongono, le Forze Armate degli Stati Uniti hanno organizzato una quattro giorni di giochi di guerra simulata, con i cadetti di esercito, marina e aeronautica in difesa e gli specialisti della NSA in attacco.

Lo scopo è semplice: mettere in piedi un'infrastruttura funzionante e difenderla dagli attacchi nemici, vale a dire lo stesso tipo di attività che sarà richiesto a questi ragazzi in vere zone di guerra.

Ormai lo sanno tutti che basta far giocare il computer contro sé stesso, a tris, per risolvere ogni problema che si possa presentare.

Alla simulazione partecipano cadetti iscritti a facoltà scientifiche, che sperano di entrare a fare parte del 57simo battaglione di aggressione informatica, che si dedica a simulare attacchi, con l'obiettivo di tenere i difensori in allenamento.  In difesa, invece, giocheranno i membri del Battaglione per il Combattimento in Rete. In entrambi i casi entrare in questi gruppi è molto difficile, e la selezione rigorosa.

Questa iniziativa mostra come il Pentagono sia sensibile al fronte informatico, che in breve potrebbe diventare anche più importante di quello vero e proprio. Più la tecnologia è presente sui campi di battaglia, più deve essere protetta, per evitare che sofisticati sistemi di attacco e difesa diventino dei rottami, o, peggio ancora, vengano usati contro i loro stessi proprietari.

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