Le Leggi della Robotica servono subito, non siamo pronti

Il progetto RoboLaw ha creato le linee guida per regolamentare la robotica.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Le Leggi della Robotica dovranno essere più di tre e di certo saranno ben più complesse di quelle create dal famoso scrittore Isaac Asimov (Ritorno al Futuro, 50 anni fa Isaac Asimov era all'Expo 2015 di Milano). Lo si intuisce dalle linee guida nate in seno al progetto RoboLaw e presentate recentemente alla Commissione Europa.

Non si tratta di faccende per il futuro prossimo, ma di questioni tremendamente attuali e quotidiane: le auto senza guidatore esistono già ma mancano le leggi. E ci sono già medici virtuali basati su IBM Watson, ma manca un quadro legale che ne permetta l'uso - seppure esista già un prodotto commerciale venduto da IBM. La questione in altre parole va affrontata subito.

Erica Palmerini ritira il premio World Technology Award

Tanto per cominciare bisognerà decidere se dare personalità giuridica ai robot (anche quelli software), e determinare chi è responsabile in caso di danneggiamento - per le auto a guida automatica o i robot chirurgici. Andrà poi regolato anche lo sviluppo e l'uso di protesi che potenziano i pazienti oltre che restituire loro capacità che hanno perso.

Il testo stilato da RoboLaw spiega per esempio che la personalità giuridica è necessaria per quei robot che possono eseguire transazioni finanziarie: dalla "robobadante" che paga una bolletta al software automatico che lavora a Wall Street, abbiamo un vuoto legale da colmare. La responsabilità in caso di danno si comprende facilmente, mentre le protesi ad alta tecnologia che ci rendono più che umani stanno già sollevando un dibattito davvero complesso.

Il documento è il risultato di un sforzo durato tre anni a cui hanno partecipato esperti di diversi paesi europei, coordinati dalla Dott.ssa Erica Palmerini della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa (comunicato in PDF); la dottoressa l'anno scorso ha vinto il Premio World Technology Award proprio per il progetto RoboLaw, mentre l'istituto è un punto di riferimento per la ricerca scientifica europea. 

I legislatori europei dovranno affrontare temi diversi e complessi, e RoboLaw ha cercato di creare alcune indicazioni che aiutino a capire che strada seguire. Non sarà semplice, visto che la prima matassa da dipanare nasce proprio dalla domanda "che cos'è un robot?". Rispondere non è affatto facile, considerata anche la grande quantità di voci in capitolo.

Il ciclo delle Fondazioni Il ciclo delle Fondazioni
Io, robot Io, robot
Trilogia della Fondazione Trilogia della Fondazione
Tutti i miei robot Tutti i miei robot

Dopodiché, ci spiega la stessa Erica Palmerini, il team RoboLaw si è concentrato su tre grandi temi, esaminando per ognuno di essi lo stato della tecnologia, i possibili sviluppi, le implicazioni e il dibattito etico e la cornice legale. Sono le automobili a guida automatica, sistemi chirurgici computerizzati e le protesi robotiche - con il "caso speciale" dell'uso dei robot per accudire le persone non autosufficienti e i pazienti ospedalizzati.

Robot and Frank (2013)

Le linee guida propongono anche altre questioni, evidenzia Nicola Davis su The Guardian. Minori e non patentati potranno guidare i veicoli autonomi, e questi dovranno rispettare il codice della strada in tutto e per tutto? Ai pazienti sani andrebbe dato accesso alle protesi miglioranti? E chi le usa avrà un vantaggio scorretto (come si disse di Oscar Pistorius)? Come decidere a chi assegnare le protesi? E ancora, i robot sociali ridefiniscono ruoli come l'insegnante, il badante e altri? Gli impianti intelligenti metteranno fine alla privacy? Chi possederà e controllerà i dati?

Sullo sfondo di questo studio ci sono interessi multipli, e in generale il progetto è teso a soddisfare le richieste di ricercatori, industrie, cittadini e autorità. Bisogna per esempio chiarire le responsabilità in caso di danno, o ancora se dare a un robot personalità giuridica - che permetterebbe alla macchina di pagare una bolletta a nome di un essere umano.

Tutti abbiamo bisogno di leggi della robotica, e guardando all'Europa sarebbe preferibile che ci si muovesse in fretta. Erica Palmerini ci ha lasciato intendere, pur senza dirlo chiaramente, che gli investimenti andranno laddove ci saranno certezza legali. Meglio che sia in Europa quindi, visto che si tratta di un giro d'affari che vale migliaia di miliardi di dollari.

Quali diritti per i cybermen?

Nel documento mandato a Bruxelles si afferma che "è necessario chiarire il ruolo diretto e indiretto che l'etica può giocare nel regolamentare la tecnologia, in particolare ampliando l'oggetto dell'analisi dall'artefatto al suo significato - comprese le implicazioni morali - per la società, il modo in cui è concepito e progettato, e infine al come contribuisce a formare la conoscenza e la cultura democratica della tecnologia".

I legislatori dovranno tenere in considerazione questi aspetti, ma non solo: "dovrebbero anche essere consapevoli del fatto che gli sviluppi in robotica potrebbero portare alla perdita di capacità umane, come la capacità di guidare auto una volta che i veicoli automatici saranno diventati comuni; tale perdita non dev'essere problematica in sé, ma potrebbe avere effetti collaterali sul altre capacità umane (come la capacità di prendere decisioni in frazioni di secondo, o la coordinazione occhio-mano)", si legge sul testo mandato alla Commissione Europea.

La Politica dovrà scegliere quali applicazioni robotiche stimolare, quali disincentivare e quali proibire - l'esempio delle protesi che migliorano le prestazioni umane calza a pennello in questo caso. Per questo RoboLaw ha voluto sviluppare "diversi strumenti" per assistere i legislatori, che permettano loro di gestire questo delicatissimo argomento. "La posta in gioco sono la sicurezza e la salute dei cittadini europei".