… le lettere adesso sono arrivate

Il Tribunale di Roma ha obbligato Telecom Italia a fornire ad una società discografica tedesca gli indirizzi IP di 3636 utenti italiani, colpevoli di file-sharing illegale.

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a cura di Dario D'Elia

… le lettere adesso sono arrivate

In questi giorni gli utenti coinvolti nell'affaire hanno iniziato a ricevere delle raccomandate "intimidatorie" da parte degli avvocati della casa discografica tedesca. La richiesta è chiara: cancellazione immediata dei file illegali condivisi, promessa scritta di non commettere più in futuro tale "reato" e pagamento di una compensazione di qualche centinaio di euro a titolo di risarcimento per l'attività di rintracciamento effettuata.

Su numerosi forum specializzati in P2P sarebbero ormai centinaia gli utenti a lamentare il problema. Il rischio - in caso di mancata ottemperanza delle richieste - è quello di ritrovarsi una bella denuncia formale per violazione delle norme sul diritto d'autore. E in Italia - per chi l'avesse dimenticato - si tratta di una causa civile e volendo penale.

La questione ovviamente non è al capitolo finale, perché il Garante della Privacy non si è ancora espresso al riguardo. Se da una parte le norme sul diritto d'autore sono chiare, dall'altra è evidente che il trattamento dei dati personali è stato per lo meno dubbio. Adiconsum ha già confermato che tenterà di fare il possibile per un coinvolgimento delle istituzioni.

Qualcuno fra voi è stato pinzato? Che ne pensate del rapporto fra il diritto alla privacy e la violazione delle norme sul copyright?

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