Le nuove tecnologie nella Medicina del Terzo Millennio

La tecnologia promette di migliorare la medicina e avere un impatto positivo sulla qualità della nostra vita. Ecco una carrellata delle novità più promettenti.

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a cura di Cesare Beghi

universita insubria

Nell'era in cui l'uomo si sta preparando a conquistare Marte e dove le nuove tecnologie stanno invadendo la nostra quotidianità, anche il mondo della medicina viene progressivamente contaminato da nuove applicazioni e nuovi programmi per ottimizzare il lavoro dei medici e soprattutto per migliorare in modo esponenziale la qualità della vita di tutti noi. Diagnostica e terapia sono i bersagli di questi nuovi fronti rivoluzionari. Vi proponiamo in questo articolo una breve carrellata di novità che si stanno concretizzando come rivoluzioni nella medicina del terzo millennio, con l'intenzione di approfondire in contenuti successivi gli argomenti più interessanti.

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Daniel Kraft, medico e ricercatore della Singularity University nella Silicon Valley prospetta, per esempio, l'uso di computer intelligenti che analizzano una macchia cutanea sospetta fotografandola e indirizzando il paziente a indagini più approfondite solo se necessario, e tutto questo a distanza.

Anche il mondo dei trapianti d'organo sta per essere rivoluzionato dall'utilizzo della stampa tridimensionale capace di ricostruire tessuti biologici con cellule. Il primo orecchio bionico è stato stampato a Princeton, e a Cambridge le cellule della retina. Le prospettive saranno ancor più interessanti e decisamente di grosso impatto per i trapianti di cuore e fegato, che a breve potrebbero essere stampati, risolvendo definitivamente il problema legato alla carenza di donatori.

Nuove applicazioni tecnologiche nell'ambito cardiologico sono l'impianto Lumax VR-T e Lumax DR-T ICDs, che non contengono solo un defibrillatore cardiaco impiantabile, ma anche un sistema di monitoraggio continuo delle funzioni cardiache.

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Altra innovazione in campo neurologico deriva dall'optogenetica, scienza che combina tecniche ottiche e genetiche per sondare circuiti neuronali all'interno del cervello.

Nei prossimi anni vedremo poi lo sviluppo di procedure più raffinate di stimolazione del sistema nervoso centrale, per migliorare la cura della depressione anche attraverso, per esempio, l'utilizzo di nanoparticelle come le nanoparticelle d'oro sviluppate all'Università di Chicago che permettono la modifica di cellule utilizzando luci infrarosse a bassissima densità.

I nanomateriali sono quei materiali costituiti da strutture quali particelle, fibre o grani aventi almeno una loro dimensione compresa tra 1 e 100 nm ( il nanometro è la miliardesima parte del metro). I nanomateriali, indipendentemente dalla loro natura (metalli, ceramiche, polimeri, materiali compositi) esibiscono proprietà inaspettate e sorprendenti se paragonate a quelle dei materiali convenzionali.

Negli ultimi anni è aumentata l'attenzione dei nanomateriali da parte della comunità scientifica e medica per la loro eccezionale capacità di identificazione delle biomolecole che può portare alla creazione di nuovi tessuti biologici artificiali, a innovativi dispositivi elettronici basati sulle strutture biologiche quali i biosensori, a sistemi diagnostici estremamente sofisticati e a nuovi sistemi per la somministrazione di farmaci.

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La tecnologia va in aiuto della salute e propone soluzioni fino ad oggi impensabili, che cambieranno il futuro delle cure. Grazie ai progressi delle biotecnologie e nella scienza dei materiali, oggi siamo in grado di affrontare la lotta al diabete. Come la lente a contatto di Google che misura il livello di glucosio nelle lacrime e trasmette i dati a un cellulare, da cui possono essere visualizzati da un medico. Cambia colore se i livelli di glucosio scendono o salgono troppo grazie ad un sensore che si trova tra due strati di vetro.

Nell'ambito chirurgico, inoltre, i progressi nell'ingegneria e nelle tecnologie informatiche hanno premesso di sviluppare modelli di simulazione sempre più dettagliati e realistici che forniscono strumenti per la pianificazione chirurgica pre-operatoria, la fase intraoperatoria e il training chirurgico permettendo ai chirurghi di praticare le procedure su pazienti virtuali che sono repliche realistiche dei pazienti reali.

I progressi nella tecnologia della Realtà Aumentata, grazie alla fusione in tempo reale di contenuti digitali generati dal computer con il mondo reale, stanno rendendo possibile lo sviluppo di sistemi in grado di aiutare i chirurghi a svolgere i loro interventi in modo più veloce e più sicuro portando i vantaggi della visualizzazione degli organi tipica della chirurgia open anche nella chirurgia mininvasiva.

Oggi ricerca e tecnologia sono strumenti indispensabili per il progresso sociale, e proprio in virtù di tale considerazione occorre non solo ottimizzare e potenziare il sistema sanitario, ma anche e soprattutto promuovere una sinergia e una collaborazione tra pubblico e privato, poiché è fondamentale mettere in rete i diversi portatori di interesse affinché possano condividere priorità, competenze, esperienze e sogni.

Cesare Beghi è Professore Associato di Cardiochirurgia, Scuola di Medicina, Università degli Studi dell'Insubria. Cardiochirurgo, Direttore dell'Unità Complessa di Cardiochirurgia all'Ospedale di Circolo Fondazione Macchi di Varese. Direttore della Scuola di Specializzazione aggregata di Cardiochirurgia dell'Università degli Studi dell'Insubria. Si interessa di nuove tecnologie e nuovi materiali applicati in Cardiochirurgia e Medicina in generale. Svolge attività di Cooperazione internazionale in ambito medico-sanitario.