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a cura di Elena Re Garbagnati

Il lancio del satellite Aeolus dell'Agenzia Spaziale Europea è stato posticipato di 24 ore a causa - ironia della sorte - di forti venti in quota. Il lancio, che avrebbe dovuto avvenire ieri dalla base di Kourou nella Guyana francese, si terrà quindi questa sera alle 23:20, sempre a bordo di un razzo Vega costruito dall'italiana Avio.

Per seguire l'evento in diretta vi basta collegarvi alla pagina ufficiale dello streaming. Nel frattempo capiamo meglio che cos'è Aeolus, qual è la sua missione e quali gli strumenti che userà.

Aeolus pronto per il lancio

Aeolus pronto per il lancio. Crediti: ESA/CNES /Arianespace

Il dio dei venti

Il nome Aeolus parla da sé: è un omaggio a Eolo, il dio greco dei venti. Il satellite in partenza è quindi destinato a studiare questo fenomeno. Il perché è presto detto: il vento sulla Terra è alla base della circolazione atmosferica, da cui dipende direttamente il clima. L'obiettivo di Aeolus è migliorare la nostra conoscenza dell'atmosfera terrestre e dei sistemi meteorologici, monitorando il vento su scala globale.

Aeolus dovrà in sostanza rimediare alla mancanza di profili globali del vento nel Global Climate Observing System (GCOS). GCOS è un sistema coordinato di metodi per la realizzazione di osservazioni meteorologiche e ambientali su scala globale. È stato voluto dall'Organizzazione Mondiale della Meteorologia e le misure atmosferiche che vengono realizzate sono alla base dei modelli di previsioni del tempo in tutto il mondo.

Una delle maggiori carenze del GCOS è che manca delle misurazioni dirette del profilo globale dei campi eolici, e questo costituisce un limite per le previsioni meteorologiche e i modelli climatici. Ad oggi infatti la maggior parte delle osservazioni dirette del vento proviene dalle stazioni di terra (situate per lo più nell'emisfero settentrionale), da navi e boe, e da scatterometri sui satelliti. I dati raccolti nel loro complesso non possono fornire alcuna informazione sui profili atmosferici.

Aladin

Aladin. Crediti. ESA/ATG medialab

Aeolus genererà circa 100 profili del vento ogni ora per l'intero pianeta, comprese le aree remote. Grazie a queste informazioni gli scienziati potranno costruire modelli complessi del nostro ambiente, che potranno poi essere utilizzati per aiutare a prevedere come si comporterà in futuro quell'ambiente. Da notare inoltre che le informazioni raccolte da Eolo concorreranno a migliorare la nostra conoscenza di tutti i tipi di fenomeni meteorologici, compresi il riscaldamento globale e gli effetti dell'inquinamento.


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