Le prime immagini di New Horizons

Oggi la sonda New Horizons della NASA passa a soli 12.500 chilometri da Plutone. Oltre alle immagini ravvicinate di Plutone e delle sue cinque lune ci aspettiamo dati relativi all'atmosfera, alla composizione, al nucleo e alla formazione del pianeta nano.

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a cura di Tom's Hardware

Nell'aprile scorso New Horizons ha inviato la sua prima immagine a colori di Plutone e della sua luna più grande, Caronte. La foto, scattata il 9 aprile da una distanza di circa 115.000.000 km, ha rivelato le prime informazioni interessanti circa Plutone e Caronte.

In dettaglio l'immagine rivela "scorci stuzzicanti di questo sistema" come li ha definiti Jim Green. "Si possono vedere subito una serie di differenze" tra Plutone e Caronte, ad esempio Caronte è meno luminoso di Plutone. Il contrasto può essere dovuto a una differenza nella composizione dei due corpi, o potrebbe addirittura essere causato da un ambiente inedito su Caronte" spiega Green. Dubbi che i dati di oggi dovrebbero dissipare.

Le immagini raccolte a metà aprile da New Horizons sono state unite in un video in cui sono evidenti gradi macchie luminose e scure sulla superficie di Plutone, come a intendere che il pianeta nano avrebbe una superficie complessa e variegata.

Anche se sembrano sfocate, a detta di Alan Stern, ricercatore principale di New Horizons, le nuove foto "sono un po' meglio di qualsiasi cosa finora ottenuta nella storia". Una delle caratteristiche visibili nelle nuove foto di Plutone e di Caronte scattate dalla fotocamera Long-Range Reconnaissance Imager tra il 12 e il 18 aprile da meno di 113 milioni di km è una grande macchia bianca vicino a uno dei poli di Plutone.

Secondo Stren "può essere la prova di una calotta polare", ma dovremo attendere altri dati per saperne di più. Una buona notizia è che le immagini prese da New Horizons "sono coerenti con le foto catturate dall'Hubble Space Telescope".

new horizons lorri pluto
Diverse Immagini di Plutone scattate da New Horizons in fase di avvicinamento

Una delle cose che dovranno capire i ricercatori è la causa delle variazioni di luminosità su tutta la superficie di Plutone. "Non sappiamo se queste regioni chiare e scure siano causate da elementi geologici o dalla composizione della superficie" ha detto Stern, aggiungendo che "New Horizons ha la capacità di risolvere questo tipo di mistero".

Con le immagini raccolte fra il 27 giugno e il 3 luglio, la NASA ha composto una mappa a colori aggiornata di Plutone che rivela una formazione geologica di ben 320 km a forma di anello luminoso appena sopra alla coda della balena. Assomiglia ai tipici crateri da impatto o siti di vulcani osservati su altri corpi del Sistema Solare, ma gli scienziati attendono immagini più dettagliate prima di iniziare un serio lavoro d'interpretazione.

Mappa di Plutone, a base di immagini scattate da New Horizons dal 27 giugno al 3 luglio, mostra una gamma diversificata di
Mappa di Plutone realizzata con le immagini scattate da New Horizons dal 27 giugno al 3 luglio

L'immagine scattata il 7 luglio da New Horizons, quando si trovava a meno di 8.000.000 km da Plutone, mostra una grande area a forma di cuore sulla superficie del pianeta. Stando ai dati ufficiali della NASA il "cuore" misura circa 2.000 chilometri di larghezza e alla sua sinistra si trova una macchia scura sull'equatore lunga 3.000 km, che gli scienziati della missione hanno soprannominato "la balena".

Entrambi questi punti d'interesse dovrebbero essere più chiari nelle foto che New Horizons ha scattato oggi da soli 12.500 km dalla superficie di Plutone.

L'8 luglio è arrivata un'altra immagine, la prima dopo il problema tecnico che ha interrotto le comunicazioni. Anche in questo caso si vede "la balena". La stessa formazione è ben visibile anche nella foto del 9 luglio, scattata da una distanza di 5,4 milioni di chilometri e con una risoluzione di 27 chilometri per pixel. Secondo Curt Niebur del programma New Horizons si tratta di un'area "di particolare interesse scientifico".

Il lato nascosto di Plutone  Immagine dell'11 luglio 2015 da 4 milioni di km di distanza
Il lato nascosto di Plutone Immagine dell'11 luglio 2015 da 4 milioni di km di distanza

Le ultime immagini di Plutone che abbiamo mentre scriviamo questo articolo sono quelle di sabato 11 luglio, scattate dalla fotocamera LORRI (Long Range Reconnaissance Imager) da una distanza di 4 milioni di chilometri. Mostrano le macchie scure che si trovano sul lato opposto di Plutone, che si affaccia verso Caronte. Ovviamente sono migliori delle precedenti, ma sono anche di fondamentale importanza perché il passaggio radente di oggi inquadrerà l'emisfero opposto del Pianeta. Per dirla con le parole di Alan Stern, queste immagini sono "l'ultimo miglior sguardo che si potrà dare a Plutone per i prossimi decenni".

Si parla di quattro macchie scure, ciascuna dei quali è larga circa 480 km. "Non possiamo dire se siano altipiani o pianure, o se sono variazioni di luminosità su una superficie completamente liscia" ha ammesso Jeff Moore dell' AMES Research Center della NASA. Si vede inoltre un elemento circolare che potrebbe essere un cratere.

Interessante inoltre il focus su Caronte che ora è possibile fare. La vicinanza è sufficiente per vedere diversi crateri e canyon sulla grande luna, tra cui un abisso che sembra più lungo e più profondo del Grand Canyon in Arizona. Sempre dalle foto dell'11 luglio si riesce anche a vedere la macchia scura larga 320 km in corrispondenza del polo nord di Caronte, la cui origine e natura rimane un mistero.

"New Horizons ha trasformato la nostra visione di questa luna lontana da una palla quasi informe di ghiaccio a un mondo che mostra tutti i tipi di attività geologica" ha spiegato McKinnon della Washington University di St. Louis. Il cratere più evidente nella foto pervenuta al controllo della missione il 12 luglio ha una larghezza di circa 100 km e si trova vicino al polo sud di Caronte. Secondo i ricercatori la luminosità dei raggi emanati dal cratere suggerisce che si è formato relativamente di recente. Il fondo del cratere è significativamente più scuro rispetto alle zone circostanti, forse perché l'impatto che l'ha creato ha esposto materiale diverso da quello della superficie. E 'anche possibile che il materiale sul fondo del cratere abbia semplicemente una granulometria maggiore e quindi rifletta meno la luce solare".

Le aspettative per oggi sono molte, ma tenete a mente che le foto del passaggio ravvicinato non saranno tutte disponibili fin da subito. Bisogna sommare il tempo necessario alla spedizione sulla Terra, il fatto che durante la missione non potrà trasmettere, e tenere conto del fatto che la sonda dovrà orientarsi verso la Terra per espedire i dati.