Le regole di Google sulla privacy sono illegali in Europa

Le novità di Google sulla privacy forse violano le leggi europee. Se così fosse ci saranno procedure d'infrazione, sanzioni finanziarie e azioni forzate. Per ora sono solo ipotesi, che segnano la distanza tra Europa, Stati Uniti e resto del mondo.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

All'Unione Europea e al Giappone non piacciono le scelte di Google in tema di privacy. Viviane Reding, nella veste di Commissario Europeo alla Giustizia, ha fatto sapere che la nuova documentazione dell'azienda viola le normative di diversi paesi, e lo stesso vale per i governanti di Tokyo.

L'Europa ha chiesto al CNIL (l'autorità per la difesa della privacy francese) di analizzare i documenti, ed emerge così una "grande preoccupazione riguardo al fatto che le nuove regole non vanno d'accordo con la legge europea, e che norme sulla trasparenza non sono state applicate", ha detto Reding intervistata da una radio britannica.

Privacy blindata?

Sono molte le ragioni per cui Google sarebbe nell'illegalità. "Nessuno è stato consultato, non segue la legge sulla trasparenza e cede a terzi i dati dei cittadini privati, che non è ciò su cui ci siamo accordati", ha aggiunto il Commissario.

Reding, infine, si dice consapevole di come il problema non riguardi solo Google, ma moltissime altre aziende. E aggiunge che "sappiamo che i dati sono la linfa vitale delle nuove aziende… ma ci sono regole base in Europa da rispettare, e sfortunatamente vediamo che spesso non accade, e che l'illegalità si sta diffondendo".

Problemi simili anche in Giappone, dove il governo ha chiesto a Google di offrire spiegazioni dettagliate delle proprie azioni. A Tokyo per ora però non ci sono ipotesi d'illegalità, o almeno non ancora.

Probabilmente era inevitabile. Google è un'azienda troppo grande, con troppi utenti registrati, con una posizione troppo avanzata sui concorrenti (nella ricerca web e nel mercato pubblicitario), con un fatturato e un valore azionario troppo grandi per evitare lo sguardo vigile dei legislatori.

Una posizione che Google condivide con altri giganti, come Microsoft o Apple, società che sono cresciute ben oltre i confini della propria sede centrale. Da anni ormai ci s'interroga: un'azienda attiva in tanti paesi, con un peso così grande nella vita dei cittadini, quali leggi deve rispettare? Che cosa le si può chiedere?