Le sfide per il futuro dei mini-display

Al SID di San Diego tutti i più importanti produttori mondiali si sono confrontati sulle nuove soluzioni che renderanno i display, per dispositivi mobili, più efficienti.

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a cura di Dario D'Elia

Si è svolta a San Diego l'ultima edizione della Society For Information Display, dedicata per l'occasione alle soluzioni mobili. Se fino a cinque anni fa l'argomento più dibattuto era come passare da una visualizzazione monocromatica ad una a colori, adesso la sfida sembra riguardare più la microminiaturizzazione dell'hardware, l'abbassamento dei consumi e le tecnologie per migliorare la visibilità in condizioni di forte illuminazione.

Insomma, gli sviluppatori sono certi che a breve i mini-display saranno in grado di competere nella risoluzione con TV e monitor notebook. Gli ottimi risultati finanziari stanno alimentando lo sviluppo. iSuppli ha stimato che entro la fine del 2006 il segmento sotto i 10 pollici raggiungerà i 23 miliardi di dollari di vendite. "Stiamo parlando di circa 3,5 miliardi di display venduti, che vengono utilizzati su mini-console, player MP3, camere digitali, sistemi GPS e altro", ha dichiarato Paul Semenza, vice presidente di iSuppli. 

"Comunque il vero motore del comparto è rappresentato dai cellulari. Dal 2003 le loro vendite sono aumentate costantemente del 25%, e nel 2006 ne saranno acquistati circa un miliardo", ha commentato Jim Zhuang, manager di Motorola. E dato che uno degli elementi analizzati dai consumatori riguarda proprio gli ingombri è evidente il crescente interesse per le tecnologie che permettono di realizzare display ultra-sottili. "Samsung Trace, LG Chocolate e il Motorola Krzr, ad esempio, hanno colto nel segno. Tutti sono impazziti per i terminali sottili, e questo è successo grazie a display spessi solo 4 millimetri", ha commentato Vinita Jakhanwal, analista del settore mobile display per iSuppli. 

"La scorsa settimana LG.Philips LCD ha presentato un nuovo modello TFT-LCD da 1,3 mm, è certamente la corsa non è finita. Il problema è che ridurre lo spessore vuol dire anche rendere il tutto più fragile. Non solo si rigano più facilmente, ma se cadono per terra…", ha dichiarato Zhuang. Alcuni produttori, come Samsung, sostengono di aver risolto il problema utilizzando materiali più resistenti, ma i dubbi a riguardo, almeno fra gli addetti ai lavori, permangono.