Le tecniche di osservazione di Gaia

Oggi prende il via la missione Gaia dell'ESA, un satellite con a bordo fotocamere con un sensore da quasi un miliardo di pixel per fotografare la Via Lattea con una precisione senza precedenti.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Le tecniche di osservazione di Gaia

La missione di Gaia si basa sull'osservazione sistematica e ripetuta della posizione delle stelle da due campi di vista differenti. In questo modo si potranno rilevare eventuali variazioni di movimento dei corpi celesti nello Spazio. Durante tutta la missione la navicella girerà lentamente su se stessa per quattro volte al giorno, spazzando tutta la sfera celeste con i suoi due telescopi.

Questi punteranno a due diverse porzioni del cielo, separati da una costante di 106,5 °. Questo significa che ciascun oggetto arriverà nel secondo campo visivo esattamente 106,5 minuti dopo essere stato osservato nel primo campo visivo.

Allo stesso tempo ruoterà attorno al Sole con un periodo di circa 63 giorni, sottoponendo così a scansione diverse parti del cielo. Questa strategia comporrà via via una griglia ad incastro delle posizioni delle stelle, fornendo informazioni precise (e non relative) sulla posizione e i movimenti delle stelle.

Spacecraft on L2

Questa tecnica è stata messa a punto anche per fare sì che il satellite mantenga un asse di inclinazione di 45° rispetto al Sole, assicurando la corretta esposizione dei pannelli solari.

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Gaia comunicherà con la Terra per circa 8 ore ogni giorno, durante le quali trasmetterà i suoi dati scientifici e le informazioni di housekeeping con una velocità di ~ 7,5 Mbit/s. Nel corso dei 5 anni di missione verranno raccolti 1 petabyte di dati, abbastanza per riempire 200000 DVD.

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