Lefant P1, il robot aspirapolvere per chi ha animali in casa

Con P1, Lefant propone un robot aspirapolvere dotato di doppia spazzola laterale per convogliare meglio lo sporco.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Lefant P1 è un robot aspirapolvere che offre un approccio differente rispetto alla maggior parte dei robot in commercio, infatti basa tutta la sua efficacia sulla sola aspirazione. In poche parole, dove tutti i robot offrono quantomeno una spazzola rotante inferiore, il Lefant P1 ha solo una bocca d’aspirazione inferiore e due spazzolini laterali, il cui scopo è catturare lo sporco e spingerlo verso la zona d’aspirazione.

Questa scelta porta ad alcuni vantaggi, ma anche svantaggi. Il principale difetto, in questo caso, è l’incapacità del robot di aggredire la superficie staccando, ad esempio, della sporcizia che si è attaccata a delle superfici dure. Immaginate di entrare in casa con della terra umida sotto alla suola delle scarpe che si attaccherà al pavimento mentre si asciugherà. Gli spazzolini laterali non hanno la stessa forza di una spazzola centrale con setole fitte e corte, e quindi più solide rispetto a quelle lunghe e morbide degli spazzolini.

Ci sono però anche vari vantaggi del design del P1. Prima di tutto gli spazzolini sono due, caratteristica presente solo su alcuni robot moderni. L’eliminazione della spazzola centrale porta a limitare la manutenzione, infatti chiunque ha già un robot aspirapolvere sa che ogni settimana dovrà togliere la spazzola e pulirla da tutti i peli e capelli che troverà attorcigliati. Inoltre il P1 è un robot piccolo, più piccolo rispetto alla media, grazie all’eliminazione della spazzola e tutto il meccanismo collegato che ha permesso d’inserire il necessario in una struttura più compatta.

Il diametro è di circa 25 cm (un robot classico è almeno 35 cm) e lo spessore è di 8 cm, uno dei più sottili del mercato. Questo spessore gli permette d’infilarsi in posti dove molti robot aspirapolvere oggi non possono passare, sotto i mobili, i sanitari rialzati o il letto. Tuttavia, anche questo vantaggio porta con se uno svantaggio, e cioè l’eliminazione del Lidar.

La “torretta” tonda che vediamo nella parte superiore di molti robot moderni è il Lidar, che tramite una proiezione laser è in grado di mappare l’ambiente. Il design tondo e rialzato è necessario per una mappatura a 360 gradi, ma è usuale notare robot moderni che sbattono proprio questa torretta contro alcuni mobili rialzati. La perdita del Lidar toglie intelligenza alla navigazione, siccome il robot non può mappare le case della stanza, non potrà definire un percorso di navigazione preciso. Tuttavia, per fortuna, non siamo tornati indietro alla tecnologia di alcuni anni fa, infatti il P1 può ugualmente seguire un percorso ordinato nella pulizia della stanza affidandosi alla videocamera frontale. In realtà, il risultato sarà una sorta di via di mezzo, cioè utilizzerà il bumper per capire dove sono gli ostacoli, e la videocamera per cercare di compiere dei movimenti corretti nella stanza, con un risultato discreto. Insomma, non è “stupido” come i robot che rimbalzano dal una parte all’altra della stanza ma non è nemmeno intelligente come i modelli dotati di Lidar.

La mancanza della spazzola lo rende poco utilizzabile su superfici porose, come ad esempio dei tappeti, anche a pelo corto. Quando passerà sui tappeti un sensore rileverà la superficie e aumentare la potenza di aspirazione, che automaticamente può essere impostata su quattro livelli. Tuttavia, anche alla massima potenza, il lavoro svolto su superfici porose è scarso. Su un pavimento duro invece è discreto, che diventa buono se farete lavorare il robot ogni giorno o anche più volte al giorno.

L’autonomia, alla velocità d’aspirazione minima, può raggiungere quasi le quattro ore. In ogni caso, anche a livelli d’aspirazione più potente, l’autonomia sarà sufficiente per case molto grandi.

La prova

Durante la nostra prova abbiamo apprezzato alcune caratteristiche, ma scoperto anche vari punti deboli, parte dei quali già raccontati nella parte descrittiva. Il Lefant P1 è stato in grado d’infilarsi in zone dove un altro robot classico, per quanto riguarda le dimensioni, non è mai stato in grado di arrivare. Ad esempio il P1 passa tranquillamente sotto i sanitari sospesi, mentre un robot normale lascia sempre una piccola zona scoperta. Lefant P1 s’infila sotto al letto e anche sotto alcuni mobili sospesi. La mancanza del Lidar e lo spessore di solo 8 cm è certamente un punto di pregio per chi ha molte zone rialzate, irraggiungibili da altri robot.

La mancanza di una mappatura laser non rende tuttavia la copertura della superficie precisa. Tramite l’applicazione potrete scegliere tra varie modalità di pulizia, cioè una pulizia a zig zag, una pulizia dei bordi o una pulizia di un punto specifico. C’è anche una modalità automatica che è abbastanza casuale e poco efficiente. Insomma, siamo soddisfatti solo a metà in termini di qualità della pulizia e per raggiungere un livello pari a quella dei robot di fascia superiore, il P1 dovrà passare più tempo a girare per le stanze. Oltretutto la mancanza della spazzola rigida non aiuta.

Tuttavia, se avete un animale domestico, potrete attivare il robot da remoto e ricevere in tempo reale le immagini della videocamera, comandandolo manualmente e usandolo come una sorta di videocamera di sorveglianza, una funzione carina, ma che non tornerà utile a tutti.

La rumorosità in modalità Eco è limitata, mentre in modalità massima si sente abbastanza, anzi diventa fastidioso. Per fortuna, potrete impostare la pulizia automatica quando non sarete a casa.