Legge contro il Web, nel fronte del no degli insospettabili

La Business Software Alliance sostiene che la legge SOPA è troppo rigida, ambigua e potenzialmente dannosa nei termini attuali. Sembra che i sostenitori di questa legge siano sempre meno, ormai restano solo produttori cinematografici e musicali.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La Business Software Alliance non apprezza il SOPA, la nuova legge antipirateria che minaccia di bloccare tutta Internet, almeno come la conosciamo oggi. Il gruppo è ancora tra i sostenitori della norma, ma il presidente Robert Holleyman ha espresso perplessità che si aggiungono alle sentite proteste di tanti altri.

La BSA, per chi non la conoscesse, raggruppa aziende che guadagnano direttamente dalle licenze software, come Microsoft, Apple, Adobe, Symantec e tante altre. Tutti nomi che sembrerebbero più che interessati alla creazione di una legge che metta fine alla pirateria una volta per tutte.

Le immagini diffuse da americancensorship.org

"Sono state sollevate domande valide e importanti su questa legge", scrive però Holleyman. "La definizione di chi può essere oggetto di azioni legali e le contromisure da imporre si devono rivedere e raffinare. Il diritto a un processo giusto, alla parola e alla privacy non si possono mettere in discussione. E la sicurezza delle reti e delle comunicazioni è indispensabile. […] BSA è da tempo contraria al filtraggio e al monitoraggio di Internet".

Holleyman tocca sostanzialmente i due punti "caldi" legati alla SOPA e alle norme antipirateria in generale: i diritti che andrebbero lesi - privacy, informazione e liberà d'espressione - e le tecnologie -filtro DNS, IP, deep packet inspection - che potrebbero mettere a rischio la sicurezza. Uno scenario catastrofico, secondo molti. È possibile che le aziende della BSA non vogliano vedere il proprio nome associato a "censura e repressione". Quale azienda lo vorrebbe?

immagini diffuse da americancensorship.org

C'è poi chi ritiene che la posizione degli Stati Uniti finiranno per danneggiare il ruolo del Paese nell'amministrazione di Internet, come spiega Tim Berners-Lee su Ars Techica.  E insieme al "papà del Web" si sono fatti sentire anche quelli del gruppo Anonymous, con il video che potete vedere in questa pagina.

Senza dimenticare gli oltre 6000 siti che hanno aggiunto le immagini di sensibilizzazione proposte da americancensorship.org, o le email spedite al congresso - più di un milione e in continua crescita; c'è persino qualche migliaio di lettere scritte a mano, su fogli di carta.  

Quella contro la SOPA è probabilmente la più grande protesta online che si sia vista finora, come fa notare Matt Stempeck della PBS. Una protesta che sta portando centinaia di migliaia di persone a far sentire le proprie idee. E si sa, le idee sono a prova di proiettile.

Per alcuni sarebbe meglio spegnere la Rete

Questo scontro tuttavia non finirà mai. Ormai è lecito supporre che il SOPA sarà modificato, ma ci sarà sempre qualcuno che tenterà con ogni mezzo di mettere sotto controllo i mezzi di comunicazione. Internet è una delle cose migliori che abbiamo, e proprio per questo sarà sempre oggetto di lotte più o meno aspre: a ognuno di noi non resta che scegliere da che parte stare.