Leonardo Chiariglione, il papà di MPEG e MP3 è italiano

Storia di Leonardo Chiariglione, uno più influenti personaggi nella storia di Internet, padre di MPEG e MP3.

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a cura di Felice Pescatore

Introduzione

Nel nostro viaggio virtuale alla scoperta degli uomini che hanno fatto grande l'informatica, e alle invenzioni a essi collegate, non abbiamo ancora parlato di nessun nostro connazionale. Ebbene, è ora di porre rimedio a questa lacuna, dedicando questo approfondimento a Leonardo Chiariglione, padre dei formati MPEG ed MP3 che hanno letterlamente trasformato il modo di pensare ai contenuti video e audio in chiave digitale. La sua influenza nel mondo tecnologico è tale che, nel 2000, il Time lo ha incluso tra i 25 personaggi più influenti nel mondo di Internet, unico italiano in classifica.

Leonardo Chiariglione

Le origini Piemontesi con lo sguardo al mondo

Leonardo nasce nel 1943 a Villar Dora, piccolo comune in provincia di Torino, immerso nel verde delle Alpi. La sua istruzione si snoda tra il liceo classico salesiano e la laurea in ingegneria elettronica al Politecnico di Torino, conseguita a 26 anni. Una formazione umanistico/scientifica che, unita alla passione per la cultura classica, caratterizzeranno tutta la sua vita professionale, creando un incredibile contrasto con la sua naturale passione per l'evoluzione tecnologica. Immediatamente dopo la laurea, il giovane ingegnere si traferisce all'università di Tokyo per il dottorato in comunicazioni elettriche, restando affascinato dalla cultura nipponica: "Un paese che mi ha sempre affascinato - spiega - ed ancora oggi il giapponese è la lingua che conosco meglio oltre alle standard richieste nel mio lavoro".

Chiariglione parla, infatti, fluentemente inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese, oltre che, chiaramente, italiano e giapponese, tanto che, durante gli incontri internazionali, è in grado di rivolgersi ai singoli partecipanti direttamente nella loro lingua madre con estrema naturalezza. "He is a man who can talk just about as knwoledgeably about natural language sintax as about discrete cosine transform (DCT) compression systems" [IEEE Spectrum]. A marzo del 1971, prima ancora di aver terminato il dottorato (1973) incentrato sui processi stocastici nelle telecomunicazioni, approda allo storico centro di ricerca torinese CSELT (Centro Studi E Laboratori Telecomunicazioni).

Qui viene assegnato alla divisione che si occupa dello studio della trasmissione dei segnali televisivi di nuova generazione, contraddistinti dalla sigla HDTV (High-Definition Television). Nonostante i risultati interessanti, il lavoro di Chiariglione è accompagnato da alti e bassi, soprattutto a causa della difficoltà di individuare a livello internazionale un unico standard di riferimento. Tali difficoltà sono dovute soprattutto ai grandi interessi economici in gioco, cosa che fa mutuare nel giovane ingegnere la consapevolezza della necessità di affidarsi a standard aperti e indipendenti.

Ma il mercato non è ancora pronto, neanche per parlare di tali argomenti, tanto che per iniziare a smuovere le acque, bisognerà attendere il 1986, quando lo stesso Chiariglione dà vita all'HDTV Workshop, evento internazionale pensato per promuovere le tecnologie HDTV al di là degli interessi di specifiche industrie. L'ingegnere piemontese resta presidente del comitato organizzativo fino al 1994, fondando nel frattempo (1996) l'Image Communication, una rivista tecnica dell'EURASIP (European Associaton for Signal Processing).