L'esplorazione di Marte

Le prime basi su Marte che saranno costruite dalla NASA non saranno occupate permanentemente. Per la colonizzazione vera e propria ci vorrà ancora molto tempo.

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a cura di Elena Re Garbagnati

L'esplorazione di Marte

Per quanto riguarda la zona da esplorare (EZ, Exploration Zone), Bussey parla di un cerchio con un raggio di circa 100 chilometri, che è indicativamente l'ampiezza che la NASA pensa di riuscire a far coprire dagli astronauti a bordo di un rover. Al centro della EZ ci sarà appunto l'hub, che oltre agli alloggi dovrà ospitare gli esperimenti e le risorse per raggiungere e analizzare le "regioni di interesse" (ROI) in cui si cercheranno segni di vita su Marte, risorse quali il ghiaccio d'acqua e altre materie prime necessarie per supportare la vita su Marte. L'obiettivo infatti è quello di cercare, per quanto possibile, di diventare autosufficienti mediante lo sfruttamento delle risorse locali.

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La missione nella Exploration Zone dovrebbe configurarsi in maniera simile a quelle che si svolgono presso la McMurdo Station, il centro di ricerca degli Stati Uniti in Antartide. Consiste infatti in una base fissa in cui gli scienziati eseguono ricerche e svolgono il lavoro di esplorazione durante la stagione estiva. A differenza della base marziana, tuttavia, la stazione di McMurdo è permanentemente aperta, con parte del personale di supporto che vi risiede anche durante il rigido inverno antartico.

L'idea però è che facendo tornare gli astronauti tutti nello stesso posto si potranno via via ampliare le infrastrutture, aumentando la sicurezza degli astronauti e contribuendo a facilitare una più ampia esplorazione del Pianeta Rosso nel lungo periodo. È quindi possibile che "inizialmente si esploreranno circa 100 chilometri, ma a poco a poco si riuscirà ad andare oltre" ha detto Bussey.

mars exploration zone considerations image

Quello che non è ancora stato deciso è quanto tempo gli astronauti rimarranno nella Exploration Zone, né dove sarà esattamente. La NASA sta valutando 45 siti potenziali selezionati dagli scienziati, che sono sparsi su tutto il Pianeta. Ci sarà un incontro ad aprile 2017 per il proseguimento della selezione, che comunque non avverrà nel breve periodo perché prima di prendere una decisione la NASA vuole tracciare con precisione una mappa con i depositi di ghiaccio in prossimità della superficie. Per questo lavoro sarà probabilmente necessario l'invio di un nuovo orbiter, che potrebbe arrivare su Marte più o meno entro il 2022.