L’esposimetro

In questa guida, divisa in due parti, vi insegnamo le basi per il corretto utilizzo di una fotocamera reflex o prosumer.

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a cura di Tom's Hardware

L'esposimetro

L'esposimetro è lo strumento che misura la quantità di luce, fornendoci l'insieme di coppie tempo/diaframma adatte a una determinata condizione di luce. Si attiva generalmente premendo il pulsante di scatto a metà corsa e ci restituisce qualcosa che, a seconda del programma di scatto impostato (si veda in seguito) può essere una coppia tempo/diaframma, solo uno dei due valori, o una misura di quanto si è lontani dall'esposizione corretta (un LED che si muove lungo una scala a zero centrale).

Con fotocamere esclusivamente automatiche si è costretti a fare ciò che consiglia l'esposimetro, ma anche nel caso si possegga una fotocamera più sofisticata, i fotografi alle prime armi sono portati a credere che l'esposimetro sia infallibile, e si fidano ciecamente. In realtà, non è così; al contrario, la misura dell'esposimetro va sempre interpretata. Esaminiamo di seguito i vari tipi di esposimetro e il modo corretto di interpretarne i risultati.

Esposimetro a media o media pesata

Questo tipo di esposimetro legge la luce su tutto il campo inquadrato, restituendo appunto un valore medio (eventualmente, una media pesata che tiene in maggior conto l'area centrale, dove normalmente si trova il soggetto). É il più semplice tipo di esposimetro, presente sulla maggior parte delle fotocamere (in molti vecchi modelli, la lettura media era l'unico tipo di lettura esposimetrica disponibile). É adatto nella maggior parte delle applicazioni, ma sbaglia nel caso dei controluce (presenza di una sorgente luminosa alle spalle del soggetto). In questi casi, infatti, al fotografo interessa solo la luce proveniente dal soggetto - è il soggetto che deve essere esposto correttamente, non il faretto dietro di lui! - mentre l'esposimetro considera anche quella alle sue spalle. Risultato: il soggetto risulterà troppo scuro.

Media

Media pesata

Alcune condizioni tipiche di controluce sono: sole o altra sorgente di luce alle spalle del soggetto; ampia porzione di cielo inquadrato; in interno, finestra alle spalle del soggetto; sfondo molto chiaro (es spiaggia bianca o neve). A volte, basta davvero poco. Provate, ad esempio, a fotografare una persona di fronte a una parete bianca e poi di fronte a uno sfondo scuro, e fate caso a come cambia la coppia tempo/diaframma che la macchina imposta … pur con stesso soggetto principale!

Una soluzione, quando si utilizza un esposimetro a media e ci si trova in condizione di controluce, consiste nella "sovraesposizione": anziché accettare il suggerimento dell'esposimetro, si scatta con 2 o 3 "stop" in più, a seconda dell'entità del controluce. La sorgente di luce alla spalle apparirà "bruciata", ma il soggetto sarà esposto correttamente.

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Agendo sulla ghiera secondaria o premendo il pulsante nel riquadro si attiva la compensazione dell'esposizione. Premendo il pulsante indicato dalla freccia si attiva il blocco esposimetrico (fotocamere EOS e PowerShot).

Avendone la possibilità, un'altra soluzione - anche migliore - consiste nell'avvicinarsi al soggetto o zoomare con l'obbiettivo, in modo da escludere la sorgente del controluce (o inquadrare leggermente più a lato un soggetto dai colori simili), effettuare la misura, memorizzarla, ritornare al punto di partenza per ricomporre l'inquadratura desiderata e scattare con le impostazioni memorizzate. Questa operazione è facilitata se la fotocamera dispone della funzione "blocco esposimetrico", che consente appunto di memorizzare dei parametri di scatto e riutilizzarli in seguito, ma si può fare in ogni caso utilizzando il programma di scatto manuale.

NOTA:

Considerazioni analoghe a quelle fatte per i controluce valgono quando, al contrario, si desidera fotografare un soggetto chiaro su uno sfondo molto scuro. In questo caso, il fotografo dovrà sempre effettuare una compensazione, ma questa volta negativa (sottoesposizione).