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a cura di Tom's Hardware

el eternauta parte 1 de la historieta de oesterheld 1 638[1]

Pubblicato fra il 1957 ed il 1959 in Argentina, l'indelebile monito a chine bianche e nere di Oesterheld e Lopez oggi è fonte d'ispirazione per sceneggiatori e scrittori, ma negli anni '70, riuscì a fare molto di più: fece tremare la dittatura dei generali.

Uno scrittore sta seduto alla sua scrivania in cerca d'ispirazione. Sono le tre di notte quando davanti a lui si materializza dal nulla un uomo che, presentatosi come l'Eternauta, comincia a raccontargli la sua storia. Questa comincia come tante altre, con quattro amici che giocano a carte in una mansarda di Buenos Aires. Apprendiamo quindi che il vero nome dell'Eternauta è Juan Salvo. La notte in cui tutto cominciò, Juan stava giocando a truco (un gioco di carte argentino simile al poker) nella soffitta di casa sua con tre amici, tra cui il professore di fisica Favalli.

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La soffitta è inoltre anche il luogo dove i quattro coltivano i loro hobby, che spaziano dalla costruzione di radio e contatori Geiger a quella dei violini. La moglie di Juan, Elena, riposa con la figlia Marta al piano inferiore. Non appena il padrone di casa si rende conto di quanto sia felice tra quelle quattro mura, la radio trasmette una notizia atroce: c'è stata un'esplosione nucleare nell'Oceano Pacifico, l'ennesimo test nucleare degli Stati Uniti. Poco dopo, strani fiocchi di neve azzurra cadono dal cielo e le strade si affollano di cadaveri, la radio smette di trasmettere e manda soltanto statiche.

La casa di Salvo per ora è salva, ma lo stesso non si può dire del resto del quartiere, della città e, forse, della nazione. Mentre Favalli, unico a mantenere i nervi saldi, prende il comando del gruppetto di sopravvissuti, un altro degli amici di Juan esce, nel tentativo di raggiungere la sua famiglia. Dopo pochi passi il suo diviene uno dei tanti cadaveri sepolti dalla nevicata.

eternauta[1]

I superstiti si danno da fare per sopravvivere e riescono a fabbricare tute per poter uscire all'esterno e procurarsi viveri, farmaci, ma soprattutto armi. Favalli infatti teme gli sciacalli e vuole armare il gruppo in modo da respingere qualunque aggressione, fino all'arrivo dei soccorsi.

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Tuttavia, gli altri uomini non sono il pericolo più grande. La nevicata infatti non era altro che l'inizio di un'invasione aliena su scala planetaria, con testa di ponte proprio a Buenos Aires. In tutta la città l'esercito raduna i sopravvissuti, poco più di cinquecento, nel disperato tentativo di combattere e respingere il nemico, ma l'offensiva è tanto disperata quanto infruttuosa: gli invasori sono talmente potenti da non dover mai nemmeno scendere sul campo di battaglia, mandano sempre i loro servi a morire, che siano i mostruosi cascarudo, gli indistruttibili e minacciosi Gurbos o i freddi  Uomini-Robot.

Tutti rispondono, per mezzo di un meccanismo atroce che annulla la loro volontà, agli ordini impartiti dai Mano, malinconici servitori dei Loro, unici a mantenere la propria volontà ma costretti ad obbedire dalla cosiddetta ghiandola del terrore, un meccanismo impiantatogli nel corpo dai Loro al momento della nascita e che secerne un veleno mortale non appena i Mano provano paura, impedendogli qualsiasi ribellione.

In una rivoluzione, se è vera, si vince o si muore.

(Ernesto Che Guevara)