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a cura di Alessandro Crea

Per creare le finiture uniche di ciascun paio di jeans Levi's fino ad oggi erano necessari 20 o 30 minuti di lavoro manuale, presto invece usando un laser basteranno più o meno 90 secondi. Non si tratta di fantascienza ma di un obiettivo concreto che verrà perseguito nei prossimi due anni. Levi's ha infatti deciso di passare alla fase attuativa, adottando progressivamente la tecnologia FLX (Future Led Execution).

Il sistema sostanzialmente prevede la creazione digitale di ciascun pattern e la sua applicazione al jeans tramite una luce laser che, opportunamente modulata, creerà in tempo reale le varie sfumature e le zone consumate su ciascun pantalone. In questo modo secondo Levi's si diminuiscono i passaggi dai 18/24 attuali a soli 3 ma soprattutto si abbatte la quantità di prodotti chimici utilizzati, che crolleranno da diverse migliaia a poche dozzine.

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"Pensiamo che sia possibile essere sia veloci che ambientalmente sostenibili senza compromettere l'autenticità che i nostri consumatori si attendono da noi" ha affermato Chip Bergh, presidente e CEO di Levi Strauss & Co. "Sostituendo le tecniche manuali e automatizzando il processo di finitura dei jeans, Project FLX riduce drasticamente il time to market e ci mette in condizione di eliminare migliaia di formulazioni chimiche utilizzate per la finitura. In breve Project FLX consente di produrre un jeans più sostenibile che aderisce pienamente agli standard Levi's di qualità, autenticità e lavorazione artigianale" si legge ancora nell'annuncio ufficiale.

Tutto molto bello, ma nel documento non si fa il minimo accenno alla perdita di posti di lavoro che sicuramente l'avvento di FLX comporterà, eliminando la necessità di rifinire i jeans manualmente. Gli avanzamenti tecnologici sono sicuramente i benvenuti, ancora di più se diminuiscono anche l'impatto ambientale delle attività umane, ma resta sempre in piedi il problema della perdita di lavoro umano, che nel prossimo decennio sarà sempre più pressante e a cui l'economia dovrà trovare una soluzione efficiente. Si tratta di un problema complesso su cui ancora non c'è accordo nemmeno tra gli addetti ai lavori ma che probabilmente richiederà una riorganizzazione drastica del nostro sistema produttivo.