L'ex capo di AMD spiega a Intel come vincere nel mobile

Hector Ruiz, con un articolo su Businessweek, consiglia a Intel cosa fare per battere la diffidenza di Wall Street e della stampa. Il nuovo amministratore delegato dovrebbe lavorare dal punto di vista mediatico, dividere l'azienda e soprattutto agire, non aspettare.

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a cura di Manolo De Agostini

Hector Ruiz, ex amministratore delegato di AMD, ha deciso di mettere la propria esperienza al servizio del prossimo amministratore delegato di Intel. Come noto da tempo Paul Otellini si ritirerà nel mese di maggio, ma al momento non è stato ancora nominato un successore. L'ottantaseienne messicano ha così deciso di scrivere un articolo su Businessweek, dispensando consigli a una Intel "assediata" su tutti i fronti, sia su quello borsistico (Wall Street) sia su quello tecnologico, con una concorrenza meglio posizionata in ambito mobile. "Non posso fare a meno di pensare che il prossimo amministratore delegato dovrà affrontare sfide diverse rispetto a quelle sostenute da Andy Grove, Craig Barrett o Paul Otellini e più simili a quelle che ho dovuto affrontare io con AMD", è l'apertura di Ruiz.

"Che cosa dico al prossimo amministratore delegato di Intel? Abbia il coraggio di prendere azioni decise. Esca dalla strada tracciata e sorprenda il mercato". Il primo consiglio è quello di lavorare molto mediaticamente, facendo capire alla concorrenza che Intel fa parte del mercato computing in senso totale. "Per come la vedo io, i tablet sono solo un'estensione dei PC, anche se con microprocessori che hanno differenti requisiti di calcolo e consumi. […] Non vi è alcuna ragione per lasciare che la stampa, Wall Street o chiunque altro definisca Intel solamente come un'azienda impegnata sui PC". Il secondo suggerimento, forse il più importante, è quello di "dividere l'azienda". Secondo Ruiz Intel non può lasciare che l'attività nel settore PC la freni, impedendole di essere più agile e scattante in modo da affrontare le sfide del mondo mobile.

"Presto i suoi concorrenti nel mobile potrebbero diventare abbastanza forti da erodere la sua quota nel mercato PC, soprattutto con l'avvento della nuova tecnologia d'interconnessione 3D nei microprocessori, dove nessuno ha ancora un chiaro vantaggio. Il mio consiglio a Intel è di suddividere i vari business". Nel futuro di Intel l'ex CEO di AMD vede diverse unità autonome, ciascuna con una chiara visione e proposte concrete. "Una focalizzata sui big data e il mercato di fascia alta dei server, un'altra focalizzata sul PC e mercati simili, e una terza dedicata interamente alla mobilità". Tutte potrebbero appoggiarsi alle "fonderie", cioè agli impianti produttivi dell'azienda, che sono i più avanzati al mondo.

Infine il terzo consiglio, quasi da saggio padre di famiglia, è quello di "non aspettare". Ruiz ritiene che la casa di Santa Clara abbia "atteso abbastanza. L'azienda aveva la capacità di stabilire una leadership nel mercato mobile anni fa, ma l'inerzia, e forse la mentalità difensiva che tende a prendere il sopravvento sulle aziende dominanti, le hanno impedito d'innovare". L'esempio fatto è quello di Motorola, che ha perso tante opportunità e non si è mossa se non quando è stata messa sotto pressione dell'azionista-attivista Carl Icahn. "Motorola aveva sperperato il vantaggio accumulato nei precedenti decenni. Intel non è immune a questo destino", ha aggiunto l'ex AD di AMD.

"Il prossimo boss di Intel dovrebbe ricordare ciò che mi diceva mio padre. 'Ci saranno sempre spettatori e partecipanti. Fai il bene dei partecipanti'. Per Intel e qualsiasi azienda, i partecipanti sono i dipendenti, i clienti e gli azionisti - in questo ordine. Dai loro la possibilità di partecipare a una grande azienda che s'impegna nel mantenere gli Stati Uniti in prima linea nell'innovazione tecnologica. Wall Street - e le chiacchiere a breve termine - siano maledetti".