LG G3, il nuovo TV OLED visto da vicino è fantastico

Il nuovo TV di LG è un OLED di altissimo livello, che porta nelle nostre case un nuovo software e tante funzioni avanzate

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Ho visto il nuovo LG G3, e non è un televisore che consiglierei a chi ha già un LG2 G2, o un altro top di gamma del 2022; e forse nemmeno a chi ha un G1, ma d'altra parte non è molta la gente che cambia televisore o tre anni, nemmeno chi compra un top di gamma.

Per chiunque altro, il nuovo LG G3 migliora in tutto e si conferma un televisore fantastico. Come sempre, è una frase a cui bisogna aggiungere "per chi se lo può permettere", visto che LG G3 costerà parecchio: i prezzi ufficiali non sono ancora stati comunicati, ma è sensato aspettarsi un prezzo iniziale di 2.800 - 3.000 euro per il 55 pollici, e poi da lì a salire. Prezzi molto alti, ma in linea con concorrenti come il Sony A95L o il Samsung S95C, per citare i marchi più famosi.

A cui andrebbero aggiunti altri 200 euro per il piedistallo, nel caso qualcuno volesse usarlo - ma è un televisore progettato per stare a parete. Se qualcuno lo vuole posare su un mobile come un TV qualsiasi, per quanto mi riguarda quel qualcuno non ha capito proprio niente.

Ovviamente le immagini in questo articolo mostrano il G3 montato su un piedistallo, non a parete. Un paradosso necessario, perché per mostrare il televisore LG mi ha invitato in uno spazio bellissimo, dove purtroppo non era possibile forare la parete per un’installazione corretta. A volte bisogna avere pazienza.

Se si pensa che buona parte dei consumatori vuole spendere tra i 500 e i 750 euro per un 55", è chiaro che stiamo parlando di un prodotto d'elite. E sicuramente il nuovo LG G3 ha tutte le carte in regole per etichettarlo come "di elite", a parte forse un audio che ancora non è proprio all'altezza di alcuni concorrenti.

LG G3 OLED, le novità più importanti

LG G3 OLED monta lo stesso pannello OLED EVO di LG G2, e anche il design è praticamente lo stesso, ma ci sono differenze molto più rilevanti.

Tanto per cominciare, LG (come anche altri marchi, va detto) è riuscita a ottenere una luminosità superiore del 70% rispetto al 2022. Un dettaglio che migliora le prestazioni HDR, e che soprattutto rende il televisore più adatto anche ad ambienti molto luminosi - per esempio un salotto con una finestra che fa luce direttamente sul televisore.

A tal proposito, LG ha rivisto anche la finitura antiriflesso del pannello, che adesso riesce a eliminare praticamente tutti i disturbi. E quei pochi che restano diventano invisibili con il televisore in uso, proprio grazie alla luminosità extra.

In altre parole, con il 2023 i TV OLED superano definitivamente il "problema" della luminosità ridotta, che in teoria li rende meno adatti agli ambienti più illuminati. Un discorso su cui, personalmente, ho sempre preferito glissare - penso che anche gli OLED precedenti se la cavino piuttosto bene anche se vicino c'è una finestra, e credo che il discorso su questo tema sia viziato da esagerazioni e distorsioni. Ma è assolutamente vero che LG G3, e la generazione a cui appartiene, rappresenta una svolta da questo punto di vista.

Altre novità (più) rilevanti sono nel software, e ce ne sono un paio che ho gradito parecchio. Prima di tutto, premendo il tasto per le impostazioni ora si visualizza un menu compatto, in alto a sinistra, che è facile da leggere e da usare. Significa che in un attimo si può cambiare la modalità immagine, o le impostazioni audio o altri dettagli. Il tutto continuando a vedere il contenuto in riproduzione, su tre quarti dello schermo. Prima, il software LG ti obbligava a fare diversi passaggi, rendendo tutto inutilmente macchinoso.

L’altra fantastica novità è che finalmente anche WebOS permette di spegnere lo schermo tenendo attiva la riproduzione audio. Una cosa che, personalmente, ritengo imprescindibile in un televisore moderno, sia che si usi un impianto audio esterno o una soundbar, sia che ci si affidi all’audio del televisore. Perché ti permette di sentire musica con Spotify, Apple Music o un’altra app, senza tenere per forza lo schermo acceso. Per quanto certi sfondi dinamici siano belli, infatti, a volte spento è meglio.

A proposito di audio, LG G3 non suona meglio di LG G2, ma eravamo già su un buon livello. Il volume massimo è bello alto, più che sufficiente a riempire bene un salotto di grandi dimensioni. Il suono non è particolarmente pieno, e si nota una preponderanza di suoni medi che potrebbe valorizzare il dialogo, ma porta a un suono un po’ piatto, poco emozionante; occasionalmente i suoni non sono ben separati, con un spettro sonoro “impastato”. Durante i pochi minuti di prova però ho potuto provare solo la modalità Suono AI del televisore, e ho la netta impressione che questo televisore possa fare molto meglio di ciò che ho sentito.

Sicuramente la stragrande maggioranza delle persone collegherà un sistema audio esterno, per avere una qualità maggiore. E altrettanto sicuramente LG ne è consapevole, e magari per questo non si sono impegnati più di tanto per dotare il G3 di un sistema audio migliore. Va bene così probabilmente, ma resta il fatto che i concorrenti, almeno alcuni, offrono qualcosa di meglio sui loro top di gamma.

Tornando al software, la homepage è migliorata ma resta almeno un problema. Da una parte LG ha ridotto a tre le schermate verticali, compresa quella principale. Quindi non ci si trova più a scorrere verso il basso all’infinito, per vedere quello che c’è da vedere. Dall’altra LG - come anche Samsung purtroppo - continua a “sequestrare” metà dello schermo nella homepage: qui si è obbligati a vedere un’immagine di sfondo generica, o al massimo qualche annuncio pubblicitario.

Come ho scritto in altre occasioni, se compro un televisore mi aspetto di poter sfruttare tutto lo schermo a mio piacimento, compresa la homepage. E se proprio non è possibile, trovo assurdo doversi sorbire un’immagine generica. Se almeno potessi metterci una mia fotografia, o qualche altra forma di decorazione, sarebbe un po’ meno fastidioso.

In ogni caso WebOS è nettamente migliorato rispetto all’anno scorso, grazie tra l’altro anche al nuovo processore A9 Gen 6, che rende la navigazione più fluida e più veloce.

WebOS ora ha le schede tematiche

Con il 2023 il sistema operativo LG introduce alcune novità esclusive (nel senso che non arriveranno sui modelli 2022 tramite update), come la navigazione attraverso delle “card”. Si tratta di una sorta di “cartelle”, o pagine secondarie se preferite: cliccando su ognuna di esse ci si trova in un’area specifica, con contenuti e funzioni dedicate.

C’è quella dedicata al gaming, al controllo della smart home (da quest’anno c’è anche la piena compatibilità con il protocollo Matter), ma anche qualcosa di più innovativo. Mi è sembrato a particolarmente impressionante la cartella chiamata Home Office, ad esempio: qui trovate app di produttività che non ti aspetteresti sul televisore, come Office365, Google Drive, Google Calendar, Gmail, o la connessione PC Remoto di Windows.

L’idea è che ci si può connettere con una tastiera e un mouse e lavorare direttamente con il TV, senza collegarci un PC o un Mac. È un’idea fresca, intelligente, qualcosa che potenzialmente potrebbe davvero permettermi di inserire il televisore tra gli strumenti di lavoro, oltre che nel sistema di intrattenimento. Magari non mi interessa mandare le mail dal 65” pollici in salotto, ma potrebbe interessarmi trasformare il 40” della cucina in una specie di Chromebook o qualcosa di simile, per quando lavoro da casa. Non manca, comunque, la possibilità di collegare un computer nel modo tradizionale, ovviamente.

La card dedicata al gaming permette un accesso veloce ad alcune app tipiche, come GeForce Now ma anche Twich. Una volta che si è avviato un gioco, si può avviare la nuova Game Dashboard, da cui potrete controllare il valore FPS in ogni momento, regolare i parametri delle immagini, attivare il VRR e altre cose. Per ora non è disponibile Xbox Game Streaming, ma potrebbe arrivare in futuro. Ci sono invece Utomik e Blacknut, servizi di game streaming ancora poco conosciuti in Europa ma molto interessanti.

A proposito di gaming, LG resta tra i pochi marchi a offrire 4 porte HDMI 2.1 a piena banda, dove altri concorrenti ne mettono solo due. Un dettaglio che potrebbe essere importante per chi ci tiene al gaming.

C’è poi una card dedicata allo sport. Qui troverete un accesso veloce alle app rilevanti in questo ambito, come DAZN. Ma potrete anche impostare le vostre schede preferite, e persino impostare delle notifiche. Dopodiché il televisore mostrerà un pop-up quando sta per cominciare una partita, o magari quando la squadra del cuore ha segnato. Per il momento è supportato solo il campionato di calcio di Serie A, ma in teoria possono arrivare anche altri sport e altri campionati. La lista già include diverse opzioni, come golf e tennis, ma niente di particolarmente interessante per il pubblico italiano.

Picture-in-picture, webcam e fitness

Come molti TV moderni, anche LG G3 permette la riproduzione da due fonti diverse: tipicamente, l’esempio è quello di chi sta giocando su metà schermo, e sull’altra metà guarda un tutorial su YouTube per superare un livello particolarmente difficile.

Ma è possibile unire fonti di ogni genere, e questa funzione si può usare anche con la webcam. LG G3 non ne ha una inclusa nella confezione, ma permette di collegare quella che preferite, scelta tra le migliori webcam.

A che serve vedere sé stessi insieme a un altro flusso video? Ebbene, la risposta ce l’ha data LG stessa, che ha integrato l’applicazione Excercite. L’idea è tanto semplice quanto brillante: su metà schermo vedi il video dell’allenamento che vuoi fare, e sull’altra metà vedi te stesso, così puoi controllare i tuoi movimenti e assicurarti di farli bene, così come nelle palestre si usano gli specchi. Ma non basta, perché l’applicazione Excercite controlla attivamente, con dei segnali che diventano rossi, grigi o verdi se si stanno facendo i movimenti corretti.

Accessibilità

Vale la pena spendere qualche parola anche sul tema dell’accessibilità, perché nel software LG e in questo nuovo LG G3 ci sono un paio di cose molto interessanti.

La prima è la possibilità di riprodurre audio sia tramite l’uscita principale (l’audio del televisore o la soundbar) sia tramite cuffie Bluetooth. In questo modo si può guardare la TV insieme a una persona con problemi uditivi, senza dover tenere il volume troppo alto (perché sarebbe fastidioso per gli altri). Una bella soluzione per condividere il tempo con parenti e amici, eliminando un possibile ostacolo.

Un’altra bella novità è che WebOS ora è in grado di riconoscere e ingrandire la finestra con la lingua dei segni, che tutti noi abbiamo visto di tanto in tanto nei notiziari e altri contenuti. Il televisore può renderla più grande e più visibile, facilitandone la fruizione alle persone che ne hanno bisogno. La funzione è supportata con i canali televisivi tradizionali, ma non sono riuscito a verificare se è compatibile anche con le app di streaming come Rai Play.

Qualità dell’immagine

Per parlare di qualità dell’immagine dovrei aspettare di fare una “vera” recensione, mentre invece ho speso poco più di un’ora con LG G3. E sicuramente ci tornerò non appena LG potrà mandarne uno in prova.

D’altra parte non ci sono ragioni per aspettarsi enormi differenze rispetto all’anno scorso, visto che il pannello è lo stesso, e per quanto ne sono anche i software di elaborazione immagine sono invariati rispetto al 2022. C’è una maggiore luminosità, che di sicuro è un fattore positivo e misurabile, ma è anche qualcosa che riesci a vedere con chiarezza solo in situazioni particolari: quando il televisore è esposto a una fonte di luce diretta, e ti può rendere conto che la contrasta. Oppure se sei del mestiere e hai l’occasione di vedere il G3 accanto al G2, con lo stesso segnale video in riproduzione. Non è certo una cosa che capita tutti i giorni alle persone normali, no?

Un’altra differenza, altrettanto difficile da vedere, riguarda il tone mapping dinamico, una funzione che permette all’LG G3 di analizzare la scena in tempo reale, e riprodurre i colori nel modo corretto - la si può notare in azione in particolare nella gestione dell’incarnato. LG G3 applica il tone mapping analizzando ogni fotogramma con una griglia di 20.000 zone, mentre il G2 si fermava a “solo” 5.000. Si vede la differenza a occhio nudo? Beh, forse se avessi avuto un G2 accanto sarei riuscito a distinguerli l’uno dall’altro. Ma anche in questo caso non è qualcosa che si nota in modo evidente una volta che il TV è montato in salotto.

Senza dubbio la qualità d’immagine di LG G3 è altissima, e se volete il meglio in questi termini è sicuramente in grado di offrire. LG offre parecchie opzioni per gli utenti esperti e gli installatori che vogliono fare una calibratura precisa, ma secondo me è molto importante il fatto che di fabbrica è già impostato molto bene, e in grado di fornire una tra le migliori esperienze possibili.

Sicuramente LG potrebbe rifinire un po’ il software, comunque, da questo punto di vista. Le Modalità Immagine disponibili sono ancora troppe, alcune ridondanti - e allo stesso tempo c’è solo un’opzione “Personalizzato”, che potrebbe essere un po’ poco per gli utenti avanzati.

Per tutti gli altri, tre modalità dedicate al cinema (Cinema, Home Cinema e Filmmaker) sono un po’ un’esagerazione, seppure va riconosciuto a LG che sono riusciti a creare qualche differenza visibile - seppure marginale - tra l’una e l’altra. Poi ci sono Standard, Vivido e Gaming - con le ultime due che producono colori decisamente artificiali, e che non consiglierei a nessuno, forse nemmeno ai gamer.