Libellule cyborg impollineranno fiori, o ci sorveglieranno

Negli Stati Uniti stanno mettendo a punto una rivoluzionaria tecnologia a metà strada tra modificazione genetica e innesti tecnologici per poter "pilotare" libellule e altri insetti veri. Lo scopo? Utilizzarli per l'impollinazione, ma anche per la sorveglianza.

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a cura di Alessandro Crea

Chi ha visto Il Diritto di Uccidere ha presente i piccoli droni a forma di insetto già disponibili in alcuni scenari di guerra. Quello che però sta cercando di realizzare Draper, un'azienda di soluzioni biomediche, con l'aiuto dell'Howard Hughes Medical Institute, va molto al di là. Parliamo infatti del programma DragonflEye, una soluzione che consente di controllare il moto di una libellula "dirottandone" i muscoli. L'insetto cyborg potrà poi volare autonomamente, seguendo un piano di volo gestito tramite specifici algoritmi.

Ma come funziona il tutto? Il cuore della tecnologia è contenuto nel cosiddetto "zaino", un insieme di chip e altre componenti elettroniche, miniaturizzate, posto sulla schiena dell'insetto. Da qui si dipartono degli optrodi, una sorta di elettrodi ottici che si connettono ai neuroni che controllano il movimento dell'insetto stesso. Per rendere i neuroni sensibili agli impulsi luminosi - anziché elettrici - emessi dallo zainetto, i ricercatori hanno modificato le cellule dei neuroni incorporandovi elementi genetici naturalmente presenti negli occhi. Lo zainetto stesso inoltre è in grado di raccogliere energia solare, eliminando la necessità di integrare anche delle batterie per il suo funzionamento.

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"Gli insetti volanti meccanici ‎di dimensioni comparabili a quelle di una libellula sono molto meno efficienti nel volare e possono trasportare solo fonti energetiche di dimensioni assai ridotte. Questo significa che possono volare soltanto per brevi periodi di tempo. Il sistema DragonflEye invece non richiede una fonte di alimentazione per il volo ma solo per la navigazione e può funzionare indefinitamente a causa della capacità dell'insetto di rifornirsi di energia dal cibo", ha spiegato a IEEE Spectrum Jesse J. Wheeler, bioingegnere presso Draper.

Ma quali potrebbero essere gli scopi pratici di questo tipo di soluzioni? "Il monitoraggio di insetti e piccoli animali permetterà ai ricercatori di comprendere meglio i comportamenti allo stato brado, monitorare l'influenza delle variazioni ambientali e aiutare a sviluppare nuove politiche per proteggere importanti ecosistemi", ha spiegato ancora Wheeler. "Oltre alle capacità di rilevamento, il sistema di DragonflEye offre una nuova tecnologia miniaturizzata compatibile con una vasta gamma di insetti con sensori ambientali e la capacità di controllare potenzialmente comportamenti importanti, come l'impollinazione".

Siamo ancora alle fasi iniziali di questo progetto, ma in futuro il ricercatore non esclude la possibilità di integrare ancora altri sensori o dispositivi nello "zaino", grazie ai futuri progressi della miniaturizzazione, che consentirebbero dunque di raccogliere un numero di dati ancora maggiore, che espanderebbe le capacità di monitoraggio e controllo di questi insetti cyborg, magari anche al di fuori di applicazioni civili, chissà. Non a caso infatti anche la DARPA sta lavorando a progetti simili.