Liberalizzazioni: il quadro completo

Le nuove norme del Ministero per lo Sviluppo Economico permetteranno di eliminare i costi fissi delle ricariche e tanti altri laccioli fastidiosi: le liberalizzazioni partono da qui

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a cura di Dario D'Elia

Il Ministero per lo Sviluppo Economico ha reso note, in dettaglio, tutte le misure di liberalizzazione che saranno introdotte con decreto legge e con disegno di legge. Il cosiddetto pacchetto Bersani si propone di eliminare alcuni ostacoli alla concorrenza, che da anni le associazioni dei consumatori e alcune indagini dell'Anti-trust avevano ormai delineato con precisione. Su tutte si distingue, ad esempio, la petizione online sui costi aggiuntivi applicati alle carte pre-pagate per cellulari - promossa nella scorsa primavera da Andrea D'Ambra. Dopo migliaia di firme l'obiettivo è stato raggiunto.

"La trasparenza è d'obbligo il costo della ricarica deve corrispondere al traffico telefonico acquistato", si legge nel comunicato ufficiale del Ministero. "Il governo risponde alla petizione dei consumatori alla Commissione UE che ha ormai superato le 810mila firme".

Con decreto legge le regole del gioco sono destinate a cambiare. "…per la ricarica dei cellulari si paga quello che si consuma. Stop ai costi fissi e ai contributi per la ricarica di carte pre-pagate (anche via bancomat o in forma telematica) aggiuntivi rispetto al costo del traffico telefonico richiesto…", cita il documento Bersani. "Il credito telefonico delle carte prepagate non può più avere una scadenza (oggi è generalmente pari a 12 mesi). Le offerte tariffarie dei differenti operatori della telefonia mobile devono evidenziare tutte le voci che compongono l’effettivo costo del trafficotelefonico per consentire ai consumatori un adeguato confronto. Gli operatori telefonici si dovranno adeguare".

Pochi elementi chiari che hanno già messo sul piede di guerra gli operatori telefonici e attirato le critiche dell'opposizione di Governo, convinta che si tratti di un'operazione di facciata.

Sempre in ambito tecnologico appare interessante anche l'introduzione di nuove norme sulla telefonia tradizionale, i servizi Web e TV. "Salta l’obbligo per gli utenti di restare fedeli agli operatori di telefonia e di reti televisive e di comunicazione elettronica, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata: i contratti di adesione stipulati con tali operatori devono prevedere la facoltà del contraente di recedere dal contratto in qualsiasi momento e senza spese non giustificate da costi dell’operatore (alcuni operatori oggi impongono la fornitura del servizio per 12 mesi)", si legge sul comunicato. "Gli operatori non possono, inoltre, imporre un obbligo di preavviso superiore a 30 giorni. Spetta all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni il compito di stabilire le modalità attuative di queste nuove disposizioni e di applicare le sanzioni in caso di inosservanza".

E questo si tradurrà soprattutto nella possibilità da parte degli utenti di "salutare" i provider anticipatamente e senza spese ulteriori.

I tempi burocratici saranno cortissimi, dato che la via intrapresa è quella del decreto legge: quindi, alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale i provider avranno a disposizione non più di 30 giorni per adeguarsi.