LIDAR, la tecnologia laser per trovare città perdute

Ci sono aree del mondo difficili da esplorare, che nascondono segreti antichi e affascinanti. Per svelarli gli archeologi si affidano anche alla tecnologia LIDAR, un sistema di rilevamento capace di svelare dati sul territorio in modo molto efficiente, anche se un po' costoso.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La tecnologia LIDAR (Light detection and ranging o Laser Imaging Detection and Ranging) sta rivoluzionando l'archeologia e ha reso possibili alcune incredibili scoperte - come per esempio il ritrovamento di un'enorme città medioevale in Cambogia. La notizia ha fatto il giro del mondo, ma le rovine non sono state individuate da un archeologo "alla Indiana Jones", con frusta, cappello e pistola. Né ci sono volute acrobazie alla Lara Croft. È servito invece un elicottero equipaggiato di moderne tecnologie - le stesse che troviamo anche sulle auto a guida autonoma.

Nell'arco di tre anni Damian Evans e il suo team sono riusciti a scansionare circa 2230 Km quadrati con un'incredibile a precisione di 15 cm. Per ogni metro quadrato ci sono 16 punti di rilevamento dei dati, e questo ha permesso di conoscere l'aerea in un modo che sarebbe stato impossibile con metodi tradizionali - vale a dire muoversi a piedi nella foresta, facendosi strada con il machete.

How LiDAR Works

La tecnologia LIDAR (Wikipedia) serve a misurare distanze, ed è simile al sonar (che usa il suono) e al radar (onde radio). La misura si basa sul tempo che ci mette la luce laser per tornare al punto di partenza, dopo essere rimbalzata su un oggetto. Facendo molte misurazioni in poco spazio, può emergere una mappa piuttosto dettagliata dell'area che si sta esaminando - soprattutto se si abbina questo sistema a un GPS.

Per l'archeologia si tratta di una risorsa fondamentale per almeno due ragioni: da una parte permette di esaminare aree molto vaste in poco tempo, e dall'altra di vedere attraverso la vegetazione - e capire quindi se sotto agli alberi si nascondono i resti di un'antica città. Basta fare le scansioni nella giusta stagione dell'anno.

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Nel caso della Cambogia, la tecnologia LIDAR ha permesso di ottenere molte nuove informazioni sull'antica civiltà Khmer. Lo stesso approccio si potrebbe applicare in altre zone del mondo che furono sede di civilizzazioni su cui sappiamo pochissimo, proprio perché si tratta di territori molto difficili da esplorare. Le ricerche con il LIDAR hanno già reso possibili nuove scoperte riguardo ai Maya in Belize, mentre in Honduras sono state scoperte tracce di una civiltà sconosciuta scomparsa circa mille anni fa.

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In poche parole, la tecnologia LIDAR ci sta aiutando a comprendere meglio il nostro passato. Un aiuto che però è molto costoso, almeno per ora: non tutti gli archeologi possono accedere a un velivolo e montarci sopra l'attrezzatura necessaria. In futuro si potrebbero usare dei droni, però, per ridurre i costi.

Per il momento comunque l'archeologo con il machete non sparirà, perché i dati rilevati con il LIDAR richiedono spesso e volentieri una verifica diretta. Di certo comunque è più facile recarsi in un punto preciso per vedere se c'è davvero un antico tempio, piuttosto che battere palmo a palmo una foresta sterminata.