L'industria musicale italiana brinda per le vendite di CD e lo streaming

Il primo semestre 2015 dell'industria musicale italiana è positivo: crescono le vendite di CD ma anche quelle del segmento streaming.

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a cura di Dario D'Elia

Il mercato musicale italiano è in ripresa soprattutto grazie alle vendite di CD e al successo dello streaming. Deloitte ha reso noto il rapporto sul primo semestre 2015: la crescita è stata complessivamente del 22% arrivando a 65,5 milioni di euro (nel 2014 lo stesso mercato aveva generato 53,6 milioni di euro).

FIMI può essere molto soddisfatta del segmento CD (+21%), trainato dall'ottima performance del repertorio nazionale (+93% in questo primo periodo). Per altro il comparto fisico rappresenta il 57% del mercato con 37,3 milioni di euro.

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"Sempre forte anche il vinile, trainato dall'e-commerce, che sale del 72% e rappresenta oggi il 4% del mercato. Il trend è positivo anche per la musica classica che è salita del 19%", puntualizza la nota FIMI.

Per quanto riguarda il digitale, grazie alla performance degli album (+12% sul download), è cresciuto anche il download totale con un +6% (10,8 milioni di euro).

fimi dati

"Lo streaming (audio e video) arriva a rappresentare il 26% di tutto il mercato discografico ed il 62% del digitale: è cresciuto complessivamente del 37% con 17,3 milioni di euro", aggiunge FIMI. "Complessivamente il digitale ha generato 28,1 milioni di euro e rappresenta il 43% del mercato".

Sarebbe interessante capire se mai avverrà il sorpasso del digitale rispetto al fisico considerati i ritmi di crescita e il crescente successo delle piattaforme online di streaming. Nel caso potrebbe cambiare la strategia delle major discografiche? E qualche effetto potrebbe avere sulle tariffe?