Linux senza Flash Player, l'unica speranza resta Chrome

Nei prossimi piani di Adobe non c'è una versione di Flash Player dedicata a Linux. Gli utenti del sistema operativo open source potranno contare su Google Chrome e su una nuova API, e sul supporto a lungo termine dell'ultima versione di Flash compatibile.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Addio Flash su Linux? Adobe ha deciso che la versione 11.2 sarà l'ultima a ricevere aggiornamenti e supporto ufficiale. In futuro si potrà però contare su Google Chrome, che integrerà Flash Player come plug-in tramite una nuova API che risponde al nome in codice Pepper  (PPAPI).

In ambito Linux la notizia è rilevante perché "per le versioni successive alla 11.2 il plugin Flash Player per Linux sarà disponibile solo come parte di Google Chrome, e non come download diretto da Adobe. Adobe continuerà a fornire aggiornamenti di sicurezza per le distribuzioni non-Pepper di Flash Player 11.2 su Linux per cinque anni a partire dalla pubblicazione".

Flash e Linux, non proprio amici per la pelle

Non è una questione tecnica. Pepper va a sostituire NPAPI (Netscape Plug-in API), una tecnologia in uso da qualche anno, e nulla impedirebbe di aggiungerla a Firefox o ad altri browser. Google e Adobe hanno collaborato per portarla su Chrome, ma per il momento Mozilla non sembra interessata, sebbene Firefox sia molto amato dagli utenti Linux.

La questione almeno per ora riguarda solo Linux. "Flash Player continuerà a essere compatibile con plug-in non –Pepper su piattaforme diverse da Linux", spiega infatti Adobe sul proprio sito.  Per OS X e Windows Adobe ha invece piani piuttosto precisi (documento in PDF), a partire dall'imminente versione 11.2. Nei progetti ci sono un migliore uso della GPU (e più chip grafici compatibili), decodifica più efficiente, uso del mouse e della tastiera rivisti, migliori prestazioni e altro.

Le prossime versioni prenderanno il nome di Cyril e Dolores, che ci porteranno fino al 2013, quando dovrebbe arrivare Flash Next, una versione completamente rinnovata di Flash Player.

Adobe sta effettivamente abbandonando Linux, o sta semplicemente delegando a Google il compito di dialogare con il pinguino? Di certo in questo modo gli investimenti sono ridotti: sviluppando Flash Player come plug-in con la nuova API si arriva su tre sistemi operativi in un colpo solo, il che è molto più comodo che rivedere il codice tre volte. Chissà che Linux non sia un laboratorio di prova per una strategia destinata a raggiungere anche Windows ed OS X.

La questione porta a interrogarsi non solo sul futuro di Flash per Linux, ma su questa tecnologia in generale. Nel web di domani ci sarà posto per Flash? C'è spazio per una tecnologia che non funziona su iOS, e che Android e Windows 8 (con UI Metro) hanno ripudiato?

Tutto sommato nemmeno per Adobe è una questione di vita o di morte: di certo il kit di sviluppo porta nelle casse della società delle cifre molto alte, ma stiamo comunque parlando delle stesse persone che guadagnano con PDF, Photoshop, Lightroom, applicazioni per la pubblicazione digitale e che si sta già ritagliando uno spazio nel mondo dei tablet come strumenti per la creatività. Insomma, se Flash dovesse smettere di funzionare sarebbe un brutto colpo, ma a occhio e croce Adobe potrebbe sopravvivere più che dignitosamente.

Flash e Android in qualche caso vanno d'accordo, ma non molto

Anche così però non è facile capire se il World Wide Web di domani sarà senza Flash, anche perché Adobe potrebbe mettere in campo qualche novità determinante e cambiare le carte in tavola. Ogni previsione sarebbe azzardata, non resta che osservare.

Un ultimo appunto sui siti disegnati completamente in Flash, di solito presi come argomento a difesa di Flash (una posizione che a sua volta generalmente tradisce una malcelata avversione verso Apple). È semplice: decidere di creare un sito 100% Flash nel 2012 è un drammatico errore. Già è grave che un sito si veda male su un telefono o un tablet ma che non funzioni del tutto è semplicemente ridicolo. E no, un'applicazione dedicata non sostituisce un sito mobile funzionante: obbligare l'utente a scaricarla significa solo mancargli di rispetto. Non ci dispiacerebbe che questa abitudine scomparisse dalla Rete. Si tratta di rispettare semplici criteri si usabilità, negli aspetti più elementari.