LinuxWorld 2004: Linux ha perso l'innocenza

Linux non è più esclusiva degli avversatori di Bill Gates e dei patiti delle piattaforme Unix. Sebbene la cultura "pace e amore" del movimento Linux e Open Source permanga, molti OEM danarosi stanno adottando la piattaforma e spingendo con investimenti massicci per far entrare Linux nel mainstream.

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a cura di Tom's Hardware

LinuxWorld 2004 a New York

Dusty and cold at the Javitts Center in January 2004.

Polvere e freddo al Javitts Center, gennaio 2004.

Nota del traduttore: dissento personalmente su alcune delle conclusioni sul presente e sul futuro di Linux e del movimento Open Source tratte dal nostro inviato Bruce Gain. Di questo movimento sono un fervido sostenitore e proprio per questo motivo è corretto riportare il parere e le considerazioni di chi da me la pensa diversamente, pur con delle riserve.

Linux non è più esclusiva degli avversatori di Bill Gates e dei patiti delle piattaforme Unix. Sebbene la cultura "pace e amore" del movimento Linux e Open Source permanga, molti OEM danarosi stanno adottando la piattaforma e spingendo con investimenti massicci per far entrare Linux nel mainstream. L'ultima prova è stata in occasione del LinuxWorld di New York, nell'ambito del quale HP, Intel, AMD e IBM esponevano in enormi padiglioni.

Linux è da lungo tempo una colonna portante del mondo server, ma recentemente sta facendo capolino in larga scala, anche per applicazioni non PC, che ora includono palmari, server home media e sistemi per automobili.

Secondo IDC le vendite basate su piattaforme Linux per applicativi server cresceranno dai 3 miliardi di dollari del 2003 ai quasi 8 nel 2008. In unità, si passerà da poco meno di un milione dell'anno scorso a oltre due milioni nel 2007.

Gli organizzatori di LinuxWorld di IDG hanno dichiarato che LinuxWorld in New York ha attratto un numero di visitatori superiore ai 10.000.

Quindi, per ora le applicazioni PC tipo overclocking e gaming rimangono il regno di Windows e dei processori x86, le piattaforme non PC ed elettroniche emergenti invece hanno e avranno molto a che fare con Linux.

I produttori di schede video, inclusi i pesi massimi NVIDIA e ATi, offrono già ora algoritmi compatibili con il kernel Linux per workstation di fascia alta. Nel giro di qualche anno, i processori grafici per schede da gioco e le console, per non parlare degli stessi giochi, potrebbero parlare la lingua del pinguino.