L'iperfluorescenza porterà pannelli OLED super economici

In Giappone l'Università di Kyushu ha creato un nuovo materiale per realizzare pannelli OLED senza impiegare metalli rari, riducendone così il costo a un decimo di quello attuale

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a cura di Francesco Pignatelli

Alcuni ricercatori dell'Università di Kyushu, in Giappone, hanno sviluppato un nuovo materiale con cui sarà possibile realizzare pannelli OLED a un costo pari a circa un decimo di quello attuale. Ad annunciare questo sviluppo è stato il Center for Organic Photonics and Electronics Research della Kyushu University, che ha anche mostrato alcuni prototipi di schermi OLED costruiti con questo nuovo approccio economico.

I prototipi dei pannelli OLED "iperfluorescenti" sviluppati dall'Università di Kyushu

I pannelli descritti dai ricercatori giapponesi costerebbero molto meno di quelli odierni perché non impiegano i metalli rari, come l'iridio, che invece sono comunemente usati per realizzare l'anodo di un tradizionale pannello OLED basato su sostanze organiche fosforescenti.

Il componente organico individuato dall'Università di Kyushu è un derivato del dicianobenzene che emette luce con una buona efficienza energetica pur basandosi sulla fluorescenza, la quale di norma è meno efficiente rispetto alla fosforescenza. Per evidenziare questa insolita combinazione di efficienza e fluorescenza, i ricercatori hanno coniato il termine "iperfluorescenza".

L'Università di Kyushu intende presentare il nuovo materiale iperfluorescente ai produttori giapponesi di pannelli OLED per smartphone, tablet e televisori. L'obiettivo è quello di commercializzare in tempi brevi una tecnologia sviluppata in patria, contrapponendola - anche se non è stato indicato esplicitamente - agli sforzi massicci portati avanti dalla vicina Corea proprio in campo OLED.